VERBANIA – 25.01.2020 – Tanta emozione,

voci rotte, lacrime ma anche il ricordo meraviglioso di una donna che ha lasciato il segno, come medico e come persona. Da ieri pomeriggio la sala che al quarto piano dell’ospedale “Castelli” ospita l’attività degli Amici dell’Oncologia porta il nome di Annalisa Luraschi. Sono un doveroso ricordo alla dottoressa verbanese, specialista di oncoematologia scomparsa lo scorso giugno all’età di 65 anni, le targhe che campeggiano all’ingresso dei locali. Una, quella con la fotografia, restituisce un volto sorridente e sereno, di una donna “eccezionale”, come l’ha definita Franca Savia, che per trent’anni le ha lavorato accanto come caposala. L’infermiera ha proiettato una carrellata di immagini che ripercorrono una lunga carriera spesa in primo luogo per i pazienti. “Ne vedo qui alcuni: li ha sempre messi davanti a tutto” – ha detto ricordando aneddoti di una persona riservata ma anche di grandi qualità umane, mostrate non solo con il camice -come pioniere dell’oncologia verbanese, promotrice tra l’altro dei trapianti di cellule staminali- ma anche al di fuori, come nel musical sull’oncologia in cui, a fianco del marito e collega Sergio Montanara recitavano uno sketch su Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. La dedizione è la dote sottolineata da Paolo Gramatica, primario del Dea, ma anche collega e amico. Come Sergio Cozzi, oncologo in pensione, già primario e oggi presidente dell’associazione Amici dell’Oncologia. Entrambi ne hanno sottolineato il coraggio e la dignità dimostrate nel momento della malattia e nel periodo conclusivo della sua vita.

La targa è stata scoperta dal direttore Penna, dal vicesindaco di Verbania Marinella Franzetti e dai familiari della dottoressa Luraschi. Accanto alla figlia Elisa, il marito Sergio ha voluto ringraziare tutti coloro che sono intervenuti, con la semplice presenza oppure leggendo un messaggio, confermando l’impegno della moglie a contribuire all’attività con gli Amici dell’Oncologia, anche nel ricorso di Annalisa.