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DOMODOSSOLA - 25-01-2020 - L'altra sera

in “Casa Don Gianni” si è tenuta una lectio magistralis del professor Eugenio Borgna, docente universitario e primario emerito di psichiatria all’Ospedale Maggiore di Novara. Folta la platea di pubblico accorsa per questo speciale evento. A moderare è stato Carlo Bologna, giornalista de La Stampa, caporedattore Novara-Vco. L’introduzione è stata tenuta dal dottor Giuseppe Puccio, ex primario della psichiatria domese.

Nel suo intervento Carlo Bologna, ha sottolineato il forte legame che lega il prof. Borgna con la città di Domodossola.

La Psichiatria di oggi” ha detto Borgna “si occupa di restringere di più il campo di azione. Un tempo la malinconia, l’ansia, l’angoscia erano curate come malattie mentali. Intuito, umiltà, ascolto, empatia, di alcune suore o infermiere hanno curato di più di alcuni psichiatri. Non possiamo essere utili alle persone che soffrono se non siamo capaci di immedesimarci.“

Interessante e ricca di spunti la digressione sulle relazioni interpersonali secondo il profeseore emerito. “Ogni relazione si fonda sulle parole, sul silenzio, sulle emozioni. Quante emozioni nel corso di una giornata? Gli occhi parlano, le parole dicono cose che hanno un senso, ma lo sguardo, a volte, smentisce queste parole. La capacità di creare una relazione consiste nel scegliere le parole. Siamo sempre in relazione, occorre ascoltare il linguaggio degli occhi, dei silenzi. Le parole hanno un’importanza fondamentale nella guarigione. La speranza é una medicina, le parole che guariscono.”

Le confessioni di Sant’Agostino e lo Zibaldone di Leopardi, sono importanti testi che dovrebbero essere letti tutti i giorni” ci ammonisce Borgna. “Ogni relazione per essere di amicizia e di amore, deve tenere conto anche del tempo di chi ascolta. Non dire una sola parola che possa far crescere dolore e malinconia. Le parole del silenzio possono essere quelle che possono salvare, o anche il linguaggio del corpo, una carezza, ad esempio. Dinnanzi al dolore che non ha parole, cercare parole nostre, accresce il dolore. Meglio un gesto, stringere la mano o fare una carezza

L’egoismo, talvolta, impedisce alle parole di essere ponte” ha voluto evidenziare Borgna. “L’egoismo significa essere prigionieri del nostro io, dei nostri desideri. Senza guardare negli occhi la persona con cui si parla. L’indifferenza spegne la relazione con gli altri. La relazione come fondamento della vita. La vita è essere in dialogo continuo.

A conclusione della conferenza un importante riferimento locale rendendo omaggio a Madre Maria Canopi, suora di clausura, badessa del Monastero Benedettino dell’isola di San Giulio sul lago d’Orta, deceduta lo scorso anno.

Eugenio Lux

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