
DOMODOSSOLA- 26-01-2020- In un comunicato stampa firmato dal presidente Bernardino Gallo Sos Ossola ritorna sul tema sanità: “Riprendiamo il tema dell’organizzazione ospedaliera sia nella provincia del Vco, che è una periferia più periferia di tutte le altre, e che ha bisogno di una rivoluzione copernicana sia nel suo territorio per le sue specificità ma anche in un drastico modello organizzativo nell’intero Piemonte. Chiariamo che come gruppo non abbiamo alcun interesse diretto o indiretto sulla materia giacché non siamo un sindacato e nemmeno un partito, ma solo un gruppo più presente di altri sul tema con risultati veramente strabilianti come il contributo per far arrivare l’emodinamica al San Biagio di Domodossola e anche notevolmente il più numeroso come aderenti, continuativo e incisivo sulla materia sanità e sui servizi da difendere, mantenere e rafforzare nelle periferie a partire dalla nostra.
Il cambiamento radicale consiste nella stratta integrazione tra strutture di primo e secondo livello in un’ottica complessiva del Piemonte, ma anche di dialogo stretto con le altre regioni, mentre a livello territoriale una stratta collaborazione tra medici di base e ospedale allo scopo di dare risposte adeguate agli utenti riducendo, radicalmente, la confusione attuale e l’ingolfamento del Dea e del pronto soccorso con code che durano anche più di dodici ore.
In ogni caso lo sforzo maggiore dovrà riguardare i due ospedali del territorio sui quali condivido la scelta del San Biagio con la scelta del Dea, come già deciso in passato dalla rappresentanza dei sindaci e per quanto riguarda il Castelli di Verbania, condivido appieno la proposta di un’integrazione tra pubblico e privato convenzionato, esattamente e di più di come per il Coq di Omegna. A chi grida contro tale connubio, rammento per l’ennesima volta, che la medicina privata convenzionata nel Vco ha un peso superiore al 70 per cento mentre il pubblico è sotto il 30 per cento. I privati, che già oggi hanno pazienti anche oltre la nostra provincia, avrebbero tutto l’interesse a far arrivare utenti di altre realtà anche extra regione Piemonte, così garantendo i numeri per assicurare qualità e coprire i costi. In questo modo si potrebbe anche continuare a garantire l’urgenza e l’emergenza al Castelli di Verbania esattamente al livello attuale se non maggiore. Aggiungo anche che al Castelli dovrebbe essere maggiormente sviluppata l’oncologia, opportunamente collegata con il livello ospedaliero superiore, per farla diventare un’eccellenza molto importante nella nostra realtà.
Credo che la scelta del presidente della giunta regionale e dell’assessore alla sanità supportati dal capo gruppo della Lega Preioni e dalla maggioranza del consiglio, possano agevolmente procedere in questa direzione senza ulteriori indugi, così come il Direttore Generale dell’Asl Vco e i suoi collaboratori, per quanto di competenza”.
