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VERBANIA – 27.01.2020 – L’assessore diffamò l’associazione

e il suo presidente. “Amici degli animali paghi il Tfr” è il titolo dell’articolo che, pubblicato sul settimanale Eco Risveglio il 20 maggio del 2015, vide l’allora assessore all’Ambiente Laura Sau (oggi consigliere comunale di maggioranza) attaccare a mezzo stampa l’associazione Amici degli animali e il suo presidente Loredana Brizio. Si era nel pieno della querelle sul canile -che numerosi esposti e processi ha originato- e Sau, intervistata in merito al mancato pagamento degli stipendi ad Adigest (il gestore subentrato nel 2014 che, inadempiente, fu sollevato dal contratto l’anno successivo), replicò al presidente dell’associazione affermando, tra l’altro, che gli Amici degli animali non avevano pagato la liquidazione ai tre dipendenti. “Ne ho parlato con i dipendenti, e anche con il sindacalista che se ne occupa: se tuteliamo i dipendenti, occupiamocene in toto, per favore. Il Tfr di molti anni è una cifra consistente”, affermò, aggiungendo, che Brizio utilizzava “i consigli comunali e le commissioni consiliari per difendere interessi privati, per fini personali”. Queste affermazioni portarono gli Amici degli animali e il suo presidente a sporgere querela. Da questa denuncia è scaturito un decreto penale di condanna, impugnato dall’imputato e discusso nel processo per diffamazione aggravata che, dopo più di un anno di udienze, s’è chiuso oggi con una condanna in primo grado. Sau è stata ritenuta colpevole dal got Marta Perazzo, che l’ha condannata -concedendole il beneficio della non menzione- a 600 euro di multa, al pagamento delle spese processuali, al risarcimento alle parti civili (l’associazione animalista e, in proprio, il suo presidente) il cui importo va stabilito in separato giudizio e alle spese di costituzione per 3.840 euro più accessori.

Per Maria Grazia Medali, avvocato della difesa, s’è trattato di critica politica, che non è punibile. Peraltro – ha sostenuto – non è stato provato che il Tfr fosse stato effettivamente pagato. La parte civile, costituita con l’avvocato Laura Ferrara, aveva chiesto non meno di 15.000 euro di risarcimento, di cui 7.500 di provvisionale, sottolineando che il dibattimento ha dimostrato la volontà diffamatoria, anche verso la persona, dell’assessore. Nella sua requisitoria il pm Anna Maria Rossi ha invitato il giudice a non considerare il contesto delle liti sul canile, soffermandosi solo sulle affermazioni contestate. Per l’accusa è provato che il Tfr fosse stato pagato e assodato che, quanto dichiarato nell’intervista da Sau, fossero solo voci, come confermato dai testimoni della difesa: il sindaco Silvia Marchionini, la responsabile dell’avvocatura civica e il sindacalista citato. Per questo ha chiesto la multa di 800 euro.