ROMA - 29-01-2020 - Uncem
(Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) è tra i soggetti istituzionali coinvolti nella campagna "60 milioni di alberi". La Fondazione Laudato Si', con il Vescovo di Rieti e il supporto di due importanti personalità vicine alle tematiche ambientali come Carlo Petrini e Stefano Mancuso, ha infatti lanciato a fine 2019 un appello a piantare un albero per ogni cittadino italiano. Questo per contrastare la crisi climatica.
Si legge nel comunicato di Uncem: "Per evitare azioni non supportate da adeguato approccio scientifico - anche in molti Comuni - Uncem ha avviato un'azione di condivisione e analisi insieme con diversi soggetti istituzionali, associazioni, rappresentanti di imprese. Come afferma Renzo Motta, dottore forestale e docente universitario, presidente della Sisef, occorre "avviare un percorso scientifico, tecnico e operativo adatto a contrastare la crisi climatica non solo attraverso la corretta piantagione di alberi, ma anche con la gestione sostenibile di quelli che già sono presenti nei boschi (le foreste non ci mancano!), nelle aree urbane e periurbane italiane".
Nel primo incontro tra chi aderito alla campagna, presso il MIPAAF nei giorni scorsi, sono stati evidenziati i tre principali obiettivi:
-fissare CO2 nel legno di alberi vivi e in quello di manufatti in legno (per fissarne sempre di più serve praticare una selvicoltura sostenibile in grado di far crescere alberi adatti)
-evitare l'inutile emissione in atmosfera di CO2 fissata nel legno degli alberi, limitando il più possibile le superficie percorse da incendi boschivi;
-evitare l'immissione di nuovo carbonio nel ciclo naturale trasformando il legno in energia, ma facendolo con l'attenzione di seguire un approccio a cascata (cioè se si può usare in altro modo non si trasforma in energia) e utilizzando sistemi ad alta efficienza e a basse emissioni (oggi disponibili sul mercato), paragonabili a quelle di caldaie a metano o gasolio.
Chi vuole piantare 10, 100, 1.000 alberi - Comuni compresi - lo deve fare in maniera efficace, curandoli fino a che non saranno in grado di crescere indisturbati. Servono delle regole, utili per tutti, importanti per i Comuni.
Nuovi alberi non vanno piantati ovunque. Tre sono le aree prioritarie di intervento:
1) Le città (urban forestry, importante per qualità della vita, salute)
2) Le aree periurbane (stessi motivi delle foreste urbane ed in più la lotta/prevenzione nei confronti del consumo di suolo)
3) Le reti ecologiche (connessione tra città e campagna, tra campagna-pianura e collina e montagna, siti privilegiati sono le aste fluviali, le aree rurali).
Tutti gli interventi di carattere forestale devono essere integrati in una strategia che prevede la riduzione delle emissioni di C02 da combustibili fossili. In questa strategia il ruolo del legno come materiale di sostituzione ha una importanza fondamentale.
Va tenuto presente cosa serve per piantare 60 milioni di alberi:
- Almeno 60 milioni di piantine (attualmente i vivai pubblici italiani ne producono circa 4-5 milioni all'anno)
- Circa 50000-60000 ettari di superficie
- Circa 5-600.000.000 € (considerando un costo di circa 6000 € ad ettaro con densità di impianto variabili tra 100 e 900 alberi ad ettaro) di costi di impianto
- Costi di risarcimento e di coltivazione (10-20 anni)
- Regole e disciplinari (no greenwashing e no interventi dispersivi o inefficaci)
I molti Comuni che negli ultimi anni e mesi hanno avviato iniziative per piantare nuovi alberi, possono dunque fare riferimento a Uncem e alle azioni che in particolare insieme con SISEF (Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale), CONAF Consiglio Ordine Nazionale Dottori Agronomi e Dottori Forestali, Compagnia delle Foreste e Crea sono state avviate per "piantare 60 milioni di alberi, facendolo bene", come spiegato sul sito internet www.60milionidialberi.it ".