VERBANIA – 04-02-2020 – Una donna che usa
i figli contro l’ex compagno e si fa mantenere da lui: questo è per te… S’è consumata con un messaggio, postato su Facebook nell’agosto del 2015 e concluso, dopo i puntini di sospensione, dal nome e cognome della ex, la diffamazione aggravata punita con una condanna e un risarcimento. Protagonisti sono un uomo all’epoca dei fatti residente nel Verbano e la nuova compagna che, in un momento delicato e assai conflittuale successivo alla separazione dl lui dalla donna da cui aveva avuto due figli, furono espliciti nell’attaccarla. La vittima, che il giorno della pubblicazione era in vacanza, fu raggiunta dalla telefonata della sua responsabile di lavoro, che la informò. Fu la goccia che fece traboccare il vaso e che, aggiunta ad altre denunce per stalking tuttora in corso, la spinse a presentare denuncia e a costituirsi parte civile nel processo che la Procura ha aperto nei confronti di entrambi i componenti la coppia per diffamazione aggravata. Il post, infatti, fu pubblicato sul profilo della nuova fidanzata -la relazione fu poi interrotta-, per la quale il pm Anna Maria Rossi aveva chiesto l’assoluzione (1.000 euro di multa per lui), quantomeno per i dubbi su chi avesse postato il messaggio sul social, dal momento che l’uomo possedeva le password del profilo della fidanzata e vi accedeva regolarmente. Il giudice Annalisa Palomba li ha condannati entrambi a sei mesi ciascuno e a un risarcimento provvisionale alla parte offesa di 5.000 euro, senza pagare il quale l'uomo non potrà avere il beneficio della sospensione della pena.