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100words quattro
CHARLOTTE – 08.11.2015 – Un lungo applauso,

tanti complimenti e alcuni cineasti che prendono informazioni. S’è conclusa così, oggi, l’avventura del giovane fotografo e regista verbanese Andrea Marcovicchio a Charlotte, in North Carolina. In concorso al “100 words film festival”, ha portato in America “Red ribbon”, il suo secondo cortometraggio. Il pubblico a stelle e strisce ha apprezzato l’opera, che racconta attraverso un episodio della seconda guerra mondiale – il rastrellamento tedesco d’un partigiano e la sua esecuzione – una storia d’amore e odio, guerra e pace che non ha tempo.

La particolarità del “100 words film festival” non è il soggetto delle opere in concorso, ma il linguaggio con cui vengono raccontate. Un linguaggio che privilegia le immagini e le allegorie alle parole. Per partecipare, infatti, bisogna produrre un corto che abbia meno di 100 parole di dialogo. Come “Red ribbon”, che gioca molto sulla forza del paesaggio della Val Grande, dove è ambientato, che con la sua natura maestosa e incontaminata evoca sentimenti forti ai quali non servono troppe parole per emergere. Alla due-giorni di Charlotte, Marcovicchio, accompagnato dall’amico Giacomo Bianchi (uno dei tanti collaboratori gratuiti delle riprese effettuate nel 2014), ha raccolto anche la disponibilità di una professoressa di italiano decisa a inserire l’opera in una rassegna cinematografica universitaria di prossima uscita.

Non è il primo riconoscimento che si guadagna “Red ribbon”, già proiettato a Lugano durante l’Other movie film festival e selezionato per il Los Angeles cine fest, un concorso on-line che svelerà i suoi vincitori nei primi giorni del 2016.