Il governo si rimangia la parola data
e, dopo averlo promesso, non concede il rinvio sull’obbligo di effettuare i pagamenti digitali per le spese che danno diritto alla detrazione del 19%. In particolare, per lo più, si tratta di spese sanitarie, come le visite specialistiche. La disposizione sarebbe già in vigore dal primo gennaio ma, viste le proteste e la confusione, si era deciso di inserire il rinvio nel Milleproroghe. Poi la marcia indietro. Il risultato è stato quello di aumentare ancora di più la confusione in quanto chi ha pagato in contanti confidando nel rinvio è rimasto fregato. Ma il punto è un altro e riguarda il merito. Il nostro sistema è pronto a recepire una novità del genere e poi, la misura serve veramente a contrastare l’evasione fiscale?
Chi detraeva le spese mediche, conseguentemente, le dichiarava, anche se pagava in contanti. Oggi che il pagamento cash sta diventando sempre di più “non ufficiale “ e “poco gradito” per lo Stato, cosa farà chi non si è ancora calato nella mentalità del pagamento digitale e paga e riceve comunque in contanti? Per di più, non mi risulta che tutti gli specialisti posseggano il bancomat e lo utilizzino. Non sono contrario alla progressiva diffusione dei pagamenti digitali, anzi. Le cose vanno preparate e non attuate con queste modalità, confuse e quasi ingannevoli. Dall’azione del governo traspare una presunzione di colpevolezza che grava sul cittadino.
Buona domenica e buona settimana.
Roberto Cota