VERBANIA – 18-02-2020 -- È durata poche ore la libertà
della ventisettenne di origine milanese Giulia Frigerio. Arrestata domenica dai carabinieri del Radiomobile di Arona per due borseggi in mezzora nella città del Sancarlone, ieri è stata scarcerata dal giudice e messa all’obbligo di firma sino al processo per direttissima. Uscita da Palazzo di Giustizia, dopo nemmeno sei ore è finita di nuovo in manette. Via da Verbania, ha avuto un passaggio "burocratico" (per il fotosegnalamento) in caserma ad Arona, dove ha dato in escandescenze lanciando uno scatolone verso i militari e colpendone uno alla mano. Per questi fatti è stata denunciata a piede libero per resistenza e lesioni.
Libera di andare, ha fatto ritorno ad Ameno, dove vive. E, nel Cusio novarese, poco prima delle 18 ha nuovamente infranto la legge. In un bar in frazione Legro nel quale era entrata ha rubato 400 euro in contanti e il telefono della proprietaria. Quest’ultima l’ha inseguita ed è riuscita a riprendere il denaro. Aveva lo smartphone in mano quando la giovane, con violenza, gliel’ha letteralmente strappato, andandosene. Per il codice penale questo furto con violenza è qualificato come rapina impropria, un reato grave per il quale i carabinieri di Orta l’hanno arrestata. Condotta nel carcere femminile di Vercelli, stamane è comparsa nuovamente in tribunale, davanti al giudice Rosa Maria Fornelli, che già l’aveva vista il giorno prima. L’arresto è stato convalidato e, su richiesta del pm Anna Maria Rossi, stavolta le è stata applicata la custodia cautelare. Resterà nella casa circondariale vercellese sino al 6 marzo, data (la stessa dell’altro procedimento) del processo per direttissima.