VERBANIA – 12.11.2015 – La Virtus Verbania è senza casa.
Perlomeno quella natia di San Maurizio d’Opaglio, dove il club ha giocato fino alla scorsa stagione, dove ha ancora la sede legale e dove giocano le sue giovanili. Il sindaco di San Maurizio d’Opaglio, Diego Bertona, ha chiesto ufficialmente la riconsegna dell’impianto al presidente della Virtus Giuseppe d’Onofrio, ponendo un primo paletto a una diatriba che va avanti da qualche mese.
In riva al lago d’Orta non è stato troppo gradito il passaggio della Virtus da Cusio a Verbania con il conseguente cambio di denominazione. E quando D’Onofrio ha chiesto al Comune che gli fossero concesse le strutture comunali per quelle poche squadre giovanili tesserate, gli è stato accordato con l’impegno di mettere per iscritto l’accordo. Nei mesi successivi questa intesa non è stata sottoscritta e ora è arrivata la rottura. Il Comune ha come primo obiettivo, persa la prima squadra (che non avrebbe comunque potuto giocare l’Eccellenza a San Maurizio, campo non adatto alla categoria), tutelare una presenza calcistica in paese e lo sport per i giovani. La Virtus vuole mantenere un presidio nell’immediato anche se non fa mistero di essere pronta a lasciare anche quello facendo in modo che il vivaio sia gestito da una nuova società locale.
Alle “grane” con lo stadio a San Maurizio d’Opaglio s’aggiungono quelle verbanesi. La società Victor Intra, tramite il suo presidente Michael Immovilli, ha presentato ricorso al Tar chiedendo l’annullamento dell’affidamento diretto e gratuito di un anno del “Pedroli” alla Virtus (ma anche di Renco e Possaccio all’Accademia Verbania e di Fondotoce al Gs Fondotoce) concesso dalla giunta. Lo stesso D’Onofrio, ma anche il presidente onorario Luigi Pedretti, si sono inoltre più volte lamentati della mancanza di contributi pubblici riservata loro a fronte dei 70.000 euro (una parte per la gestione dello stadio, l’altra per il giovane il) che riceveva per convenzione il Verbania calcio di Montani.