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VERBANIA - 29-02-2020 -- Era diventato una sorta

di “motorino di tutti”, un ciclomotore che, lasciato incustodito nella zona del porto di Intra -con tanto di chiavi e caschi- veniva utilizzato da chi doveva compiere brevi spostamenti. Nella fattispecie, il 12 settembre del 2018, da un 38enne verbanese che quando raggiunse il mezzo, vi montò sopra e lo mise in moto, fu fermato dai carabinieri. I militari erano appostati nelle vicinanze perché, dopo aver raccolto tre giorni prima la denuncia del furto del ciclomotore avvenuto a Intra, avevano ricevuto una segnalazione e l’avevano ritrovato. Non sapendo chi potesse essere il ladro, avevano atteso, trovandosi di fronte quell’uomo. Che, giustificandosi, disse che un amico gli aveva detto che il motorino era lì, a disposizione, e che poteva utilizzarlo liberamente. Una spiegazione, questa, che non ha convinto la Procura e il Tribunale di Verbania. Rinviato a giudizio per il reato di ricettazione, è stato condannato a 8 mesi con il beneficio della sospensione condizionale della pena.