ARMENO - 03-03-2020 -- La prima creazione
è stata uno scarpone che ha regalato alla sua mamma in occasione del compleanno e poi cani, cavalli, gufetti, gnomi, torri (quella di Buccione, di Carcegna..)e tantissimo altro!
Marco Vecchi, ristoratore di Armeno, ha una luce particolare negli occhi quando parla della sua passione per la lavorazione del legno con la motosega e spiega che a lui non basta dedicare del tempo a questo hobby a lui serve, infatti, “il momento!": quello giusto e ispirato in cui testa mani e cuore si muovono all'unisono.
Nato in una famiglia di ristoratori, fin da piccolo Marco ha frequentato il ristorante come fosse la sua seconda casa e la sua carriera in cucina è fatta di soddisfazioni e riconoscimenti; dalle sue mani emerge una creatività intelligente che non consiste solo nel presentare un piatto con gusto e fantasia, ma anche nella capacità di trasformare un alimento in un’opera d’arte. Lavorare “solo” alimenti però per Marco non era sufficiente…sognava di fare cose più grosse e il cibo con le sue piccole dimensioni non bastava, da qui l’idea di approcciarsi al legno -materiale amato fin dall'infanzia- e ai suoi volumi più importanti.
Per Marco Vecchi scolpire il legno con la motosega non è un lavoro, lui continua ad esercitare la sua attività di ristoratore e frequenta corsi, partecipa ad eventi e incontra anche i giovani delle scuole professionali.
C’è il lavoro ma c’è anche quell'interesse per il legno… Marco ascolta la sua passione e così facendo permette ad essa di rinnovarsi ogni volta in un’opera diversa; col tempo ha imparato a conoscere il legno ed è impressionate vedere come con la motosega lui lo accarezza, traccia linee e imprime soffici sfumature.
Tutto questo avviene nel suo laboratorio “en plein air” di Armeno, un po’ distante dal centro per non infastidire col rumore della motosega.
Nel suo paese ha realizzato la panchina degli Alpini, ha fatto l’entrata della frazione di Sovazza, ha scolpito due panchine che si trovano nel parco di Villa Nigra a Miasino, e proprio in questi giorni sta lavorando alla realizzazione dello stemma della Città di Verbania che nascerà dal ceppo di un cipresso rimasto vicino al mausoleo Cadorna a Pallanza a testimonianza del nubifragio che nell'estate 2019 ha travolto la Città.
Molto amato lo gnomo che ha scolpito all'Alpe Mastrolino dove altre opere saranno realizzate e c’è attesa anche per il “big Motty” che gli hanno chiesto di fare al Mottarone.
Anche Omegna avrà un’opera dell’artista cusiano: Vecchi anticipa, infatti, che in località Verta c’è un ceppo di legno che entro aprile ospiterà una scultura che “parlerà” di Rodari.
Non solo privati,quindi, ma anche Enti Pubblici contattano Marco Vecchi e lui continua, con una spiazzante semplicità, a nutrire e coccolare la sua passione mettendo in essa tutta la sua poesia. Le creazioni di Vecchi si possono ammirare sui suoi social e per chi desidera un’esperienza “live” è bello specificare che da qualche settimana, e ancora per un po’ di tempo, una selezione dei suoi lavori (assieme ad altri manufatti in legno) è esposta in uno dei box presenti al Centro Commerciale Omegna Shopping Center.
Un sogno? Sì, c’è: “Mi piacerebbe dedicarmi anche al sasso…” dichiara Vecchi e quindi chissà che in un futuro si ritorni a scrivere di lui per questa nuova avventura.
r.a.