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BELLINZONA - 13-03-2020-- Il Consiglio di Stato

ticinese applicherà nuove misure restrittive per il contenimento del coronavirus, questo anche in ragione delle misure già intraprese dai Paesi confinanti con la Svizzera e a seguito della dichiarazione dello stato di necessità. Pertanto, a partire da lunedì 16 marzo,  l’Amministrazione pubblica garantirà i servizi di base e interromperà l’erogazione di servizi al pubblico non prioritari. Per quanto riguarda le scuole, è decretata la chiusura di tutte le scuole dell’obbligo. Al fine di scongiurare il rischio di scambio intergenerazionale, al più tardi da martedì 17 marzo, sarà garantito presso le sedi scolastiche un servizio di accudimento per gli allievi che per ragioni famigliari non possono restare a casa.
L’elaborazione di una serie di ulteriori misure più restrittive per l’economia privata, già in fase di allestimento, saranno comunicate al più tardi sabato; il Governo invita l’economia privata sin d’ora a garantire i servizi di base e parallelamente a ridurre le proprie attività.
Commenta favorevolmente il deputato Enrico Borghi che, anche a tutela della salute dei lavoratori frontalieri, aveva sollecitato interventi da parte del governo perché si attivasse presso le autorità cantonali per la chiusura delle scuole. "È stata recepita la richiesta avanzata anche dall’Italia, della quale ci siamo fatti interpreti. Ringrazio le competenti autorità federali e cantonali, oltre che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e la Farnesina per la determinante azione svolta", dice Borghi.