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DOMODOSSOLA - 16-03-2020 -- I medici di famiglia

nel sistema sanitario rivestono da sempre un ruolo centrale ed oggi più che mai sono chiamati a presidiare la prima linea, primo filtro tra il cittadino che teme d'aver contratto il Covid-19 e il sistema che lo prenderà eventualmente in carico. E' per dare giusto rilevo alla loro opera che torniamo a pubblicare un comunicato di qualche giorno fa del SMI del VCO (Sindacato Medici Italiani).

Si chiamava Roberto Stella, 67 anni, medico di famiglia e presidente dell’Ordine dei Medici di Varese, morto oggi per infezione da Coronavirus.
Era uno dei tanti medici che in questo momento sono in prima linea a fronteggiare un’emergenza epocale che oggi stesso è stata definita Pandemia dall’OMS.
Uno dei tanti che quotidianamente affronta questa emergenza senza che nessun ente preposto gli abbia mai fornito i più elementari presidi per la sicurezza della salute dei pazienti e degli stessi medici.
Medici di famiglia che lavorano senza aver mai avuto una mascherina, un paio di guanti, un camice protettivo, disinfettanti, ma solo inutili parole.
Gli stessi che fino a pochi giorni fa tacciavano i medici e gli Ordini che li rappresentano di fare politica, ora abbondano in lodi sperticate abdicando al loro ruolo politico di finanziare adeguatamente la sanità pubblica.
Questa epidemia mostra infatti la centralità della sanità pubblica, l’unica a dare risposte a tutte le patologie e a tutti i cittadini, anche nei momenti più critici come questo, e i limiti della sanità privata accreditata, tanto in voga anche dalle nostre parti, non in grado di dare un adeguato contributo all’attuale emergenza.
Mai come adesso è evidente che c’è chi di politica vive e chi di politica muore.