VCO-21-03-2020-- Difendere una valle dal Coronavirus,
ce ne parla Bernardino Gallo: "La vicenda della Val Seriana, con una serie straordinaria di infettati dal coronavirus e un’ecatombe di morti con lutti enormi, conseguenza anche della confusione tra i vari livelli istituzionali: governo, regioni, provincie, comuni. Assolutamente da non ripetere e ch ci invita a pensare a provvedimenti più severi se non vi è una diffusa responsabilità da parte dei cittadini. Aggiungo che non è mancata anche la non chiarezza, l’immediatezza e l’uniformità di indicazioni dei cosiddetti tecnici. La ValSeriana, che è in Lombardia a nord di Bergamo, è una comunità che ha 139.000 abitanti, poco meno del VCO e molto più della sola Ossola. Riporto la vicenda di questa valle perché nel VCO e, particolarmente in Ossola, ci si potrebbe infettare come o anche di più se non saranno adottati tempestivamente criteri molto rigorosi per evitare la diffusione considerando che il VCO ha molto più accessi della Val Seriana. Sono consapevole che in questa battaglia sono stati messi in discussione alcune libertà previste dalla Nostra Costituzione a causa della difesa della salute ancora più prioritaria ma questa strada va seguita con maggior fermezza. In questa fase è stata in gran parte limitata la circolazione delle persone perché sappiamo che il Corona Virus si diffonde solo con le nostre gambe e i nostri contatti diretti. A causa della pesantezza della questione, non sappiamo se risulterà sufficiente e non solo per la leggerezza di una pericolosa minoranza di persone che si credono invincibili, ma par la necessità di adottare provvedimenti radicali. Per i disubbidienti si attivino le forze dell’ordine, magari supportati dall’esercito su decisioni di governo e regioni e/o si riduca la casistica che consente di poter circolare. La priorità assoluta è arrestare la diffusione del corona virus ma occorre fare presto perché vi sono ripercussioni notevoli su di noi in termini di salute ed economici. Su quest’ultimo punto, si deve respingere il concetto che di economia ce ne interessiamo dopo e dobbiamo prendere iniziative incisive e tempestive anche muovendosi muoversi in sintonia con l’Europa e altre nazioni per mettere a disposizione risorse straordinarie ancora più alte di quelle appena messe in campo se vogliamo ridurre, seppure in parte, i danni economici. Si rinvii il pagamento delle tasse a partire da chi le paga in anticipo senza sapere se incasserà; sarebbe opportuno rinviarle almeno di un anno e pagare solo a consuntivo e diamo anche contributi alle varie categorie, famiglie comprese. Si consideri che le imprese del Piemonte perderanno il 50% di incassi. Attenzione anche alle finanze dei comuni perché saranno sicuramente in grandi difficoltà. Per quanto riguarda le cure dobbiamo sapere che oggi viene affrontata l’infezione del corona virus tentando di aumentare i posti letto di rianimazione ma, a mio avviso, dovrebbero essere separati non solo da altre emergenze e urgenze, ma anche dalle altre degenze e attività sanitarie. Con questa operazione che va nella direzione contraria alla politica ultra decennale di tagli e chiusure di nosocomi, si cerca di affrontare la problematica del corona virus con la speranza di innescare una tendenza di diminuzione dei casi. Purtroppo si sta tralasciando di curare la gente per le patologie ordinarie. In sostanza una miriade di persone dovrebbero rinviare visite e interventi non urgentissimi; ma per quanto tempo si potrà andare avanti senza che queste persone si ammalino senza poter essere curati? Una strada potrebbe essere quella di coinvolgere di più i medici di famiglia, pediatri e guardia medica compresi, fornendo loro mezzi per adeguata protezione ma anche utilizzare procedure più snelle utilizzando programmi informatici ove possibile. Occorre fare presto su tutti i fronti o ne pagheremo dei costi troppo alti. Nel frattempo la diffusione si sta diffondendo in tutti i paesi dell’Europa e del mondo per cui ci potrebbero essere delle infezioni successive. Occorre che cambiamo radicalmente stile di vita.