SEMPIONE-09-04-2020-- E' stata una brutta avventura
quella capitata mercoledì sera a oltre duecento frontalieri, rimasti bloccati su untreno all'interno della galleria del Sempione. Un guasto ha bloccato il convoglio, e la situazione è riuscita a sbloccarsi solo dopo tre ore, quando i lavoratori italiani sono stati riportati a Briga e poi, infine a Domo. Le critiche dei frontalieri riguardano la mancanza di misure di sicurezza per la diffusione del coronavirus e la carenza di controlli delle loro condizioni fisiche all'uscita del tunnel: "Siamo partiti con il treno delle 17, 22 da Briga- spiega Luca Barone, un frontaliere- e arrivati al km 10 della galleria abbiamo sentito un forte rumore e un casino di materiale che si abbatteva sul treno, dallo spavento ci siamo tutti abbassati a terra. Il treno si è fermato e un vetro si era anche rotto, intanto si sentiva un forte odore di bruciato provenire dall esterno del treno. Il fatto è accaduto alle 17,30, a 5 minuti di treno da Iselle. Dopo almeno mezz’ora ci hanno fatto sapere ciò che stava succedendo, ovvero che si era rotto il pantografo del veicolo, non si conosce ancora la causa, tuttavia abbiamo iniziato a vedere capotreno controllori iniziare a uscire all esterno del treno per controllare. I soccorsi sono arrivati dopo un’ora e mezza, ovviamente si sono preoccupati delle condizioni del treno, ma senza tener conto della salute di tutti i passeggeri. Dopo 2 ore e mezza sono riusciti a farci scendere, e abbiamo camminato per un pezzo in galleria accanto al treno guasto, fino ad arrivare al treno di soccorso sprovvisto di carrozze chiuse, siamo saliti sopra tutti ammassati, ovviamente gli operatori non avevano mascherine per prevenire il coronavirus, e non ci hanno fatto rispettare le regole sanitarie attualmente in vigore. Pensavamo di essere subito sulla strada del ritorno, ma hanno prima pensato di rimorchiare fuori anche il treno, dopo 20 minuti di attesa, ammassati e in piedi, hanno deciso che forse eravamo più importanti del loro bellissimo treno, e ci hanno portati fuori, in stazione a Briga. Appena scesi, dopo 3 ore e mezza di agonia all’interno a quella galleria, non c’era polizia ne tanto meno ambulanze per accertarsi delle nostre condizioni fisiche, l’unica preoccupazione è stata quella di farci salire su un altro treno per ritornare a Domodossola, e alle 21,30 siamo arrivati. È stata una esperienza vergognosa, ci hanno trattati come animali senza preoccuparsi della nostra salute dopo 3 ore e mezza in una galleria".