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valerio cattaneo

GHIFFA – 11-04-2020 -- Lo Stato ha chiuso

attività ed imprese per emergenza Covid-19. Bene, è necessario anche per evitare ulteriori emergenze nei nostri ospedali e la diffusione del contagio. Però, di contro, non si vede una strategia chiara per il futuro. Nessuno dice chiaramente quando e come si potranno riaprire le attività. “…dal 3 maggio”; “chiusi almeno fino a...” - dicono. Vi sembra possibile? Non viene ancora ipotizzata una data certa per le riaperture! Come fanno industriali, imprese e commercianti, pubblici esercenti a programmare la propria ripartenza?
In Svizzera on-line in dieci minuti si presenta una domanda, dopo poche ore si ha una risposta immediata e il giorno dopo i soldi (un primo anticipo) sul conto corrente pari al 10% del proprio fatturato 2019. Si potrà dire che la Svizzera è la Svizzera, un mondo a parte… Posso essere d’accordo, ma ad oggi è un dato di fatto che nessuna famiglia, nessun cassaintegrato, nessuna impresa ha beccato un solo euro in forza del tanto decantato Decreto del 16 marzo. Se va bene arriverà qualcosa a maggio - dicono i bene informati. Quasi due mesi dopo.
D’accordo che l’ottimo è nemico del bene, ma tra 24 ore e 29 giorni ci potrà ben essere una via di mezzo?
A ciò si aggiunga che alle imprese non verrà dato un solo euro - a differenza di quasi tutti gli altri Paesi d’Europa - a fondo perduto. Con i mitici 400 miliardi di fatto si faranno solamente indebitare le imprese a 6 anni (nel resto d’Europa si va dai 10 ai 25 anni, con un ampio periodo di pre-ammortamento) e pure facendo pagare loro gli interessi. Nei Palazzi romani (che come noto ben conosco) forse - per verità in particolare più tra i giovani populisti e/o giustizialisti - c’è troppa gente che non ha mai lavorato, che non ha mai dovuto pagare stipendi e contributi ai propri dipendenti, che non ha mai provato cosa voglia dire pagare a fatica mutui e finanziamenti per investimenti che creano benessere e posti di lavoro, pagare l’Iva quando non l’hai ancora incassata, vedere frenate e talvolta stoppate le proprie iniziative imprenditoriali da una burocrazia lenta e nemica.

Nei palazzi per molti il problema principale è che se il 27 di un mese capitasse di domenica, devono accettare che l’indennità sia accreditata sul proprio conto corrente con quarantotto ore di anticipo: venerdì 25! Una distanza siderale con il mondo reale!
L’auspicio è che dopo Pasqua, almeno in termine di tempi, certezze, strategie, modalità, operatività, chi di dovere abbia il coraggio di parlare chiaro agli italiani, ai lavoratori e alle imprese. E che si approfitti del momento di emergenza e straordinarietà (sì, ho detto si approfitti…) per dare forma, immediata ed efficace ad un percorso di smantellamento epocale della burocrazia per cittadini ed imprese: una seria semplificazione sarebbe una risposta adeguata ed un aiuto concreto a cittadini ed imprese, peraltro a costo zero per lo Stato.
Anche se in un momento difficile,

Buona Pasqua a tutti.

Valerio Cattaneo – imprenditore ed ex politico