1

gallo bernardino coop nero

DOMODOSSOLA- 22-11-2015- Il gruppo Sos Ossola in un comunicato stampa

in cui parla delle difficoltà nel dialogo con i partiti e della marcia per la pace svoltasi domenica a Domo, analizza le varie possibilità elettorali per la prossima elezione del sindaco di Domo: “Terminato il dialogo. A partire da oggi formalizziamo che il dialogo con le istituzioni rappresentative sindaci compresi, è terminato da parte di Sos Ossola. La scelta che hanno fatto costoro da alcuni mesi per chiudersi all'interno dei palazzi del potere ci costringe a non inviare lori sia Comunicati stampa che altre comunicazioni o incontri. La stagione di collaborazione che pure aveva consentito di difendere la sanità,nel Vco e in Ossola, conquistare l'emodinamica e essere in stretto contatto con il Popolo con ben tre grandi manifestazioni, è finita. Le motivazioni e le critiche alla "classe dirigente" le abbiamo ampiamente espresse in precedenti comunicati.

Altra questione. Oggi, 22/11/2015, ho partecipato alla marcia per la pace a Domodossola ove vi erano molti immigrati anche di colore tra i quali sono stato felice di confondermi. Importante che il mondo islamico protesti contro le stragi e gli attentati dell'ISIS seppure in termini non molto partecipati sia qui che a livello nazionale, ma è un buon inizio che lascia sperare. Attenzione però! Non possiamo dimenticarci di continuare a vivere secondo i nostri parametri e aggiungo senza dimenticarci dei problemi gravi che sta vivendo il nostro Paese, il Piemonte, il Vxco, l'Ossola e Domodossola con la vicenda San Biagio. Proprio per Domodossola l'appuntamento decisivo che potrà avere influenza sull'Ossola e il Vco sono le prossime elezioni amministrative.

Elezioni a Domodossola. Prendo spunto da una dichiarazione di Antonio Noto, sondaggista tra i più apprezzati in Italia, direttore dell'istituto demoscopico Ipr Marketing che sostiene che sono " i candidati sindaco alle amministrative che rappresentano quel valore aggiunto che conta ben più dei simboli che li sostengono”. "Insomma, a differenza di elezioni politiche o europee, gli elettori votano il sindaco della loro città, prima del partito (o le liste) che lo appoggiano". Credo che la situazione sia assimilabile a Domodossola che ha una sua assoluta specificità nella questione chiusura del San Biagio. A rigor di logica il Pd e i suoi alleati dovrebbero prendere una legnata, anche per le piroette e i dietro front che hanno fatte con Cattrini e come partito soprattutto a Domodossola.

Il movimento cinque stelle, che pure sulla sanità ha assunto posizioni condivisibile ma non sempre lineari o di silenzio contro la sperequazione tra privato e pubblico nel Vco e l'Ossola penalizzata rispetto al VC potrebbe trarne vantaggio a condizione che raddrizzi il tiro sul tema futuro del San Biagio e che abbia un ottimo candidato sindaco. Il centro destra, in cui inseriamo la Lega, potrebbe avvantaggiarsene, se unito e abbia un candidato sindaco convincente. Una terza area potrebbe essere quella di liste veramente civiche e sganciate da partiti e movimenti, se fossero in grado di unirsi con un candidato sindaco valido e che fosse una garanzia sul tema sanità e il San Biagio. In quest'ultimo gruppo collocherei Una se deciderà di decollare e se gli elettori delusi, anziché abbandonarsi al fatalismo sterile e inconcludente dell'ineluttabile destino cinico e baro con il non voto. Se si svegliassero e assumessero le proprie responsabilità, sia mettendovi la faccia,(alcuni), sia scommettendo su di una alternativa che io credo sia possibile e reale di arresto del declino e rilancio di Domodossola senza il quale anche l'Ossola rischia di precipitare. Non sono solo mie convinzioni assolutamente non dettate da ambizioni personali, ma esse derivano da dati e indicatori inequivocabili che erano stati ben individuati circa tre anni fa, dal vescovo mons. Brambilla quando invitò gli amministratori ad attivarsi per un percorso che doveva approdare agli Ss dell'Ossola, per arrestarne il declino e avviare un rilancio. Rispetto a quell'analisi che ho condiviso , la situazione è notevolmente peggiorata grazie alla politica del partito dominante in Piemonte e nel Vco che pure dichiara di difendere la montagna e i servizi che continuano a partire per altri lidi . Per quest'ultima area, (Vco), è miope non comprendere che con l'Ossola depredata e indebolita ulteriormente, sarà fragile tutta l'area in quanto la montagna abbandonata e spopolata precipita sempre a valle con costi infinitamente più elevati rispetto al mantenimento di servizi sul territorio che incentivano la gente a restare”.