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morando monica

VERBANIA - 19-04-2020 -- La fine anticipata

di tutti i campionati di pallavolo decretata in questi giorni dalla Fipav, ha interrotto sul più bello la miglior stagione sportiva che l’Altiora Verbania avesse vissuto nella sua storia recente. Il sestetto allenato da Montserrat Casas Brizzi, secondo in classifica in serie C, lottava per vincere il campionato, e le formazioni giovanili si stavano facendo onore nei propri tornei. Purtroppo, però, di fronte alle incertezze, la pallavolo ha mandato in anticipo in soffitta il campionato, congelando i risultati sportivi. “La decisione è coerente con quelle delle altre federazioni sportive ed era inevitabile. In questo momento le direttive del governo e soprattutto della comunità scientifica sono da considerarsi imprescindibili – commenta il presidente Monica Morando (nella foto) –. Siamo tutti amareggiati e dispiaciuti per il corso preso dagli eventi ma non abbiamo altra scelta che aspettare la fine di questo incubo”.

Il rammarico sportivo c’è. “La stagione in corso era probabilmente la migliore degli ultimi dieci anni, con la prima squadra seconda nel girone di serie C Regionale, le giovanili che potevano ambire a traguardi importanti e la Prima Divisione che ambiva a giocarsi la promozione. Dal mio punto di vista si sarebbe potuto lasciare uno spiraglio per la conclusione dei campionati e fasi territoriali, magari a settembre con play-off serie C. Capisco le difficoltà e i problemi, anche legali, che potrebbero sorgere e quindi credo che Fipav abbia considerato ogni opzione possibile. Ritengo inoltre che il ritorno alle categorie ‘dispari’, cioè Under 15, 17 e 19 sia una scelta corretta perché permette ai giovani atleti di dare continuità al lavoro fatto quest’anno”.

Altiora, che ha mantenuto l’impegno economico con i suoi tecnici, guarda al futuro. “La situazione a livello societario è complessa. Assistiamo allo scontro tra le Leghe di serie A e la Federazione, che mi auguro si risolva con un dialogo costruttivo: la pallavolo ha bisogno di tutti. Poco si parla invece del terribile danno che le categorie non professionistiche stanno subendo. Un’associazione dilettantistica come la nostra vive di piccoli sponsor e quote associative. La crisi economica dovuta al coronavirus coinvolgerà chi ci sostiene e le famiglie, non sappiamo ancora quali saranno le ripercussioni sulle realtà come la nostra. Stiamo lavorando da casa per garantire a tutti una ripresa appena sarà possibile, i dirigenti e lo staff tecnico stanno programmando e cercando soluzioni per attività straordinarie anche estive, se saranno attuabili. Ci aspettiamo un aiuto concreto dalle istituzioni: Coni, Fipav, Stato. Soprattutto spero che questo sostegno, non solo morale ma anche in termini economici, giunga dal territorio, Comune e Provincia, perché è qui che noi lavoriamo ogni giorno ed è qui dove vogliamo ripartire più convinti e più forti di prima”.