AFRICA- 19-04-2020-- Il coronavirus e l’Africa.
La pandemia sta sbarcando sul continente più povero del mondo, l’anello fragile del pianeta. Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, si è collegato in videoconferenza mercoledì sera per aggiornare i gruppi di appoggio solidale, sparsi in tutta Italia, riguardo l’avvento dell’emergenza sanitaria da coronavirus in Africa. Ad ascoltarlo c’erano anche i volontari del gruppo di appoggio “Mama Teresa” di Ornavasso, impegnati, insieme ai tanti sostenitori, nei progetti di scolarizzazione – “I bambini di Mama Teresa” per l’assistenza scolastica di oltre 400 bambini tanzani indigenti – e di sostegno al reparto di pediatria dell’ospedale di Tosamaganga (Tanzania). Oggi Medici con l'Africa Cuamm è impegnato in 8 paesi dell'Africa sub-Sahariana (Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda) con oltre 2.200 operatori sia europei che africani, appoggia 243 ospedali, 64 distretti (per attività di sanità pubblica, assistenza materno-infantile, lotta all'Aids, tubercolosi e malaria, formazione), 3 scuole infermieri e l'Università del Mozambico.
Per il Cuamm ha lavorato per oltre cinquant’anni Maria Teresa Saglio, la missionaria laica ornavassese morta in Tanzania nel 2018. Don Dante, legato alla comunità di Ornavasso per via della sua profonda amicizia con Teresa Saglio, ha manifestato la sua enorme preoccupazione per una aspettata esplosione incontrollata della pandemia in situazione di sistemi sanitari estremamente fragili: in Sierra Leone vi è un letto di terapia intensiva ogni milione e mezzo di abitanti. “Due sono i fronti su cui agire – dice Don Dante – il contenimento dell’epidemia e la messa in sicurezza della strutture ospedaliere ed ambulatoriali. Si lavora da una parte con le task force ministeriali dei paesi in cui operiamo e dall’altra con gli operatori locali che raggiungono le comunità rurali più sperdute, cercando di sensibilizzarle alle norme igieniche di base per il contenimento del contagio”. Intanto il ritmo di crescita dei contagi in Africa sale quasi del 15% al giorno.
In Italia, Medici con l’Africa Cuamm ha donato respiratori e materiali di protezione a tre ospedali di Veneto e Lombardia per un valore di 100.000 euro nell’ambito del progetto "Emergenza coronavirus. Un solo respiro, un unico abbraccio".
In Africa il coronavirus è presente, ma al momento l’epidemia non è ancora così diffusa (anche perché i tamponi si fanno solo nelle capitali). Nelle aree rurali più sperdute però, grazie alle moderne tecnologie, tutti sanno cosa accade nel resto del mondo, e tutti hanno paura. Un altro aspetto infatti riguarda la diffidenza crescente verso le strutture ospedaliere, per cui non si muore per ora tanto di coronavirus, ma di altre malattie non curate. Un noto pediatra del Cuamm ha detto che, quando da noi tutto sarà finito, l’emergenza sarà altrove, non dimentichiamocene.
Ornavasso aprile 2020
Paolo Crosa Lenz