PETTENASCO - 21-04-2020 -- Cento anni ieri,
70 dei quali trascorsi a calcare le scene assieme ai grandi. Un monumento del teatro è Gianrico Tedeschi, nato a Milano il 20 aprile del 1920. Della sua città Gianrico Tedeschi incarna forse l'aspetto più segreto e quindi più vero: quello dei sentimenti non ostentati, dell'umanità che non fa scena, della semplicità che si eleva ad arte. E' per questo che dire Gianrico Tedeschi è un po' dire Milano, anche se a lungo l'attore ha vissuto a Roma e da venti anni, con la moglie Marianella Laszlo dimora sul Lago d'Orta, a Pettenasco. Luogo peraltro amatissimo.
Tutto cominciò in una casa di ringhiera via San Gregorio dove si viveva in cinque (genitori e tre figli), senza soldi e senza alcun agio. Primo tempo di una vita che ben presto avrebbe incrociato l'arte, e allora arte e vita sarebbero diventate la stessa cosa come solo ai grandi può succedere. Bene lo racconta la figlia Enrica, nel libro che ha dedicato ai cento anni del padre. Un padre attore, ma anche e soprattutto uomo del suo tempo (Semplice, buttato via, moderno. Il “teatro per la vita” di Gianrico Tedeschi - Edizioni Viella).
E' nel campo di concentramento, dove finisce dopo aver combattuto sul fronte greco e dove intrattiene i prigionieri, che Tedeschi si fa pienamente consapevole che la scena sarà la sua vita. E così. dopo un diploma all'accademia Silvio D'Amico, ecco arrivare, nel '47, la prima importante scrittura. Arriva dal Piccolo Teatro, con la regia di Strehler. Seguiranno centinaia di produzioni per migliaia di palcoscenici, decine d'incontri, di partner artistici famosi e talvolta straordinari, un po' di cinema ed anche la pubblicità, perchè pochi come Tedeschi hanno avuto la capacità di reggere con eguale maestria la chiave drammatica e quella comica. L'ultima volta sulla scena è stata nel 2016, con "Dipartita finale" di Franco Branciaroli, con Pagliai, Popolizio, Bottari. Al suo fianco sempre la sua Marianella. Con lei più di 50 anni vissuti assieme, una figlia, Sveva anch'essa attrice, e i dolci anni della sera sul lago d'Orta. Auguri Maestro!
Antonella Durazzo