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ROMA – 22-04-2020 – Uncem interviene

sull’energia idroelettrica in occasione della Giornata della Terra, l’Earth Day che ricorre oggi mercoledì 22 aprile. “L’idroelettrico è l’energia rinnovabile storica e per eccellenza del Paese – si legge in una nota del presidente Marco Bussone - La crisi climatica e l'emergenza sanitaria impongono un nuovo territorialismo, che vada al di là di tutti i particolarismi ripartendo dai beni comuni. E l'acqua è uno di questo, il principale. Ricordiamo bene il 'Diga day' organizzato da Uncem nel 2014 ai piedi delle dighe italiane, per chiedere un maggiore ritorno di benefici ai territori e un nuovo patto tra Enti locali e i concessionari. Da allora passi in avanti se ne sono fatti ma ne occorrono altri. L'idroelettrico, con i piccoli e grandi impianti, ha bisogno oggi di un ripensamento, della riscrizione della cornice normativa, che unisca in modo sussidiario l'impegno e gli investimenti dei gestori, dei produttori di energia, i benefici per i territori che non devono essere esclusi dai gettici economici della produzione dovuta all'unione di acqua e forza di gravità, l'attenzione all'ambiente e agli ecosistemi, l'innovazione dei processi senza escludere la forza lavoro presente sui territori. Terzo fattore decisivo, la valorizzazione dell'acqua in quota, con nuovi bacini che permettano un uso plurimo della risorsa, nel quadro della crisi climatica da affrontare disperdendo minori quantità possibili di risorsa idrica. Per questo, occorre un'azione dello Stato, pianificatoria, in accordo con le Regioni, sia sull'esistente in vista del rinnovo delle concessioni per le grandi derivazioni, sia sui nuovi bacini. – continua la nota - Serve un'azione statale, con i Ministeri dello Sviluppo economico, dell'Economia e degli Affari regionali in relazione nel guidare i percorsi con le Regioni e gli Enti locali. I territori solo così possono essere attori veri di uno sviluppo, con regole certe sul futuro, tra investimenti e gare con regole certe non frammentate, non parcellizzate. La regolazione della produzione e del mercato dell'energia, l'assicurazione della concorrenza tra imprese, la necessità di evitare svalutazioni dei beni, l'assicurare un ruolo forte ai territori e agli Enti locali per lo sviluppo in particolare delle zone montane dove insistono gli impianti, la costruzione di sistemi reali di pagamento dei servizi ecosistemici, uniti alla creazione di comunità energetiche e green communities, sono materie che lo Stato può e deve governare. Uncem conferma la disponibilità a un confronto verso i prossimi provvedimenti normativi statali nei quali ridefinire idroelettrico e rinnovabili, strategiche materie nazionali".