VERBANIA - 24-04-2020 -- Quasi tre milioni di euro
in meno. È questo il conto, ancora provvisorio, che il comune di Verbania paga per l’emergenza Covid-19. Al pari delle attività private, anche gli enti pubblici scontano gli effetti della serrata, che si riflettono su alcune delle entrate dirette incassate dagli enti locali. La più evidente è, almeno sul Verbano, l’imposta di soggiorno. Nel 2020 Verbania aveva previsto di incassare 555.000 euro. Ora corregge il tiro e, considerandone persa il 90%, si aspetta di chiudere a 50.000. Questa è la voce che più spicca nel documento di sintesi preparato dagli uffici e illustrato ieri alla conferenza dei capigruppo dall’assessore al Bilancio Anna Bozzuto. Che, tra una voce e l’altra, in attesa di chiarimenti e approfondimenti, al momento s’è fermata a -2,9 milioni di minori introiti ai primi tre titoli del bilancio. Sul Titolo I, oltre all’imposto di soggiorno, caleranno gli accertamenti Imu (-200.000, -22,99%), gli accertamenti della tassa rifiuti (-120.000, -75%), l’imposta comunale sulla pubblicità (-60.000, -21,66%), i diritti di affissione gestiti in appalto dal privato (-20.000, -35,09%), l’addizionale Irpef (-200.000, -10%). A proposito di quest’ultima, la stimata perdita di posti di lavoro avrà ancor maggiori ricadute sul bilancio del 2021.
Al titolo II scenderanno del 36,36% gli incassi dei buoni pasto degli insegnanti.
Al titolo III spicca la voce parchimetri. Due mesi di gratuità garantita dalla giunta e il resto della stagione con spostamenti ridotti costano 562.000 euro su 1,3 milioni che di norma entrano ogni anno. Di pari passo anche le multe al codice della strada: -350.000, poco meno della metà degli 800.000 stanziati nel documento contabile approvato a dicembre. Ci sono poi le rette dell’asilo nido (-158.500 euro); la refezione scolastica (-280.000), il canone di occupazione suolo pubblico di plateatici, cantieri e dehors (-110.000); la gestione degli immobili Atc (-80.000); i proventi degli impianti sportivi (-60.000); le sanzioni in materia di edilizia e urbanistica (-50.000); e altri voci diverse per importi minori. Il titolo III, in totale, si pensa verrà sforbiciato di 1,780 milioni.
Parallelamente a minori entrate corrisponderanno alcune minori spese. Al momento l’amministratore unico di ConSerVco, Giuseppe Grieco, ha informato il Comune che gli effetti dell’emergenza, calcolati su marzo e aprile e al netto delle spese extra per la sanificazione (Verbania ha anche ricevuto un contributo straordinario per queste operazioni di oltre 78.000 euro), sono di circa 88.000 euro per i minori smaltimenti e di 20.000 euro per il ricorso alla cassa integrazione dei dipendenti.
L’analisi, però, non tiene conto della situazione di Vco Trasporti, controllata di ConSer che viaggia con un numero di corse ridotte ma che, di fatto, è inchiodata alla voce entrate (biglietti e, soprattutto abbonamenti, di studenti e lavoratori). Dai capigruppo di minoranza è giunto l’invito all’assessore a fornire stime annuali e la situazione delle altre controllate.
C'è poi anche un problema di liquidità. Storicamente il Comune ha sempre pagato in tempi veloci, potendo contare su disponibilità di denaro sul conto. La Ragioneria stima che anche gli incassi rallenteranno, costringendo l'ente a rincorrere all'anticipo di tesoreria, cioè a pagare interessi passivi.
Verbania, così come gli altri enti locali, attende gli eventuali stanziamenti del governo, il provvedimento che permette di ridiscutere i mutui allungandone la scadenza e riducendo le rate. Insomma: il conto è provvisorio ma, comunque, in rosso.