VERBANIA - 24-04-2020 -- Idee e soldi,
azioni politiche e disponibilità finanziarie. Si gioca su questi due fronti, a tutti i livelli, la ripresa dell’Italia dalla crisi economica e sociale innescata dall’epidemia di Covid-19. Anche a Verbania. Se è vero che, da un lato, solo l’Italia (forse tramite l’Europa) e lo stato centrale possono mettere in campo le risorse economiche per sostenere i settori in difficoltà, le famiglie, per tenere a galla le imprese e riavviare l’economia forzatamente bloccata da due mesi; dall’altro anche gli enti locali giocano la loro partita. Innanzitutto in termini di idee e di proposte. Analizzare le condizioni dei singoli territori, le loro criticità, e portarle ai livelli superiori, è il compito dei Comuni e delle Province. Che, soprattutto i primi, possono in qualche modo muovere le leve della fiscalità locale, esentando alcune categorie e incentivandone altre. S’è parlato spesso, in queste settimane, della cancellazione di imposte come quella dei plateatici, l’esenzione dei parcometri, lo sconto sugli affitti delle case popolari. L’Amministrazione Marchionini s’è già spesa in questo senso.
Se e quali altre misure si possono mettere in campo, dipenderà dal bilancio. Partendo dai 2,9 milioni di minori entrate stimate e annunciate ieri alla conferenza dei capigruppo che devono trovare copertura in una variazione di bilancio da predisporre il prima possibile. Anche il Piano triennale dei Lavori pubblici andrà probabilmente rivisto e mentre tutti i gruppi di minoranza, compatti, chiedono lo stralcio del faraonico progetto di piazza Fratelli Bandiera, il dibattito è stato rinviato a quando l’assessore ai Lavori pubblici, Nicolò Scalfi, porterà un approfondimento sull’argomento.
Il capogruppo del Pd Alice De Ambrogi ha proposto che i gruppi consiliari e le forze politiche deleghino alla giunta il compito di definire le misure di sostegno al rilancio dell’economia locale. Nettamente contrario il parere di tutti i gruppi di minoranza, che chiedono azioni concertate e dialogo dal sindaco.