1

lucio pizzi 25 aprile liberazione 20

DOMODOSSOLA- 25-04-2020-- Nel rispetto delle disposizioni volte

a contenere il contagio dell’epidemia di Covid 19, anche a Domodossola non si è tenuta la tradizionale manifestazione pubblica.      L’Amministrazione Comunale ha onorato comunque la memoria dei Caduti con la deposizione di corone sui monumenti e lapidi che li ricordano.

Stamane,  senza cerimonie ufficiali, sono state deposte una corona di alloro al Monumento ai Caduti di Largo Madonna della Neve e una palma con bacche dorate sulla lapide dedicata alla Repubblica Partigiana dell’Ossola nella corte del Palazzo di Città.  Alla presenza del solo presidente dell' Anpi domese Gianfranco Fratelizio il sindaco Lucio Pizzi ha osservato un minuto di raccoglimento davanti alla corona che è stat deposta presso il Monumento dedicato alla Resistenza Ossolana di Piazza Matteotti:

"Un terribile inizio del 2020 ci porta a vivere la ricorrenza di questo 25 Aprile come sospesi, nell’isolamento sociale, combattendo quotidianamente con la preoccupazione e l’incertezza- spiega Pizzi in un comunicato- C’è assenza. Di tante cose, di tante persone. E’ difficile, davvero difficile.Forse, di tutti i sentimenti che ci attraversano, è l’incertezza quello che più possiamo assimilare al sentire di chi, tre quarti di secolo fa, resisteva.

Oggi stiamo combattendo un nemico diverso, invisibile, ma aggressivo e insidioso. I nostri padri e i nostri nonni, le nostre madri e le nostre nonne conobbero la paura nel conflitto che si concludeva il 25 aprile di 75 anni fa, ma anche noi ne sentiamo il pesante respiro. Paura di ammalarsi, paura di morire, paura di non rialzarsi dalle macerie economiche di questa tragedia che ci ha improvvisamente colpiti.

Avrebbe dovuto essere un 25 Aprile celebrato in maniera importante: i 75 anni sono un anniversario estremamente significativo. Invece, per la prima volta da allora, non ci sarà celebrazione pubblica perché è ancora necessario porre in essere ogni possibile cautela per proteggere la salute di noi tutti. Nessun assembramento, nessun corteo. Sarà una festa diversa. Una festa diversa ma che non deve essere dimenticata.

Anzi, un anniversario a cui conferire un valore speciale.Dobbiamo, insieme, fare in modo che sia ancora più simbolico delle precedenti commemorazioni. Dobbiamo fare in modo che, nel suo essere virtuale, sia ancora più profonda la riflessione sui significati della Festa della Liberazione. Dobbiamo fare in modo che, dentro di noi, il valore della Resistenza sia ulteriormente vivificato.

Sentendoci, in questo processo interiore, ancora più uniti, partecipi di un momento delicatissimo della nostra storia, animati dalla stessa speranza, dallo stesso ottimismo che ci guideranno all’obiettivo comune, alla ripresa che ci attende.Senza dimenticare chi ha perso la vita, chi sta combattendo per non morire, chi sta aiutando, dalle trincee degli Ospedali, a sopravvivere. Fiduciosi che, se il nostro Paese ha avuto il coraggio e la forza per sortire dalle ceneri del conflitto grazie a chi ha resistito, anche noi possiamo guardare al domani fiduciosi, perché un domani ci sarà.

Francois Mauriac ha scritto: “Quel che importa non è la nostra vittoria, bensì la nostra resistenza”. Quasi che il percorso sia più importante della meta ultima, quasi che i passi del cammino siano più importanti della destinazione. Seppur è così, mi permetto di dire che dopo tanta fatica, dopo tanto sacrificio, dopo tanto resistere sia anche bello vincere, sia anche giusto vincere. E sono certo che, ora come allora, con una similitudine che non deve sembrare fuori luogo, il resistere porterà alla vittoria. Vinceremo sul nostro invisibile nemico come chi, 75 anni fa, vinse sull’oppressione del nazifascismo.

Vinceremo anche noi e avremo, presto, un’altra Festa della Liberazione. E ci vedrà uniti, come i nostri padri e le nostre madri, i nostri nonni e le nostre nonne, all’alba di quel 25 Aprile di 75 anni fa.

E sarà magnifica questa nostra festa. Sarà magnifica, nella sua diversità, come quella di allora. Buon 25 Aprile Domodossola".