VERBANIA - 28-04-2020 -- No al processo a distanza.
È netta la presa di posizione degli avvocati aderenti all’Unione delle camere penali contro la smaterializzazione del processo penale così come è stata approvata dal parlamento. L’emergenza sanitaria in atto, che ha di fatto bloccato i processi, ha imposto misure alternative, tra cui la possibilità che il procedimento venga discusso a distanza, con giudice, pubblico ministero e avvocato in aula, testimoni, consulenti e periti collegati in videoconferenza. Una simile ipotesi non piace ai penalisti perché ridurrebbe -sostengono- il diritto di difesa e toglierebbe anche ogni pubblicità al processo, che non sarebbe più a porte aperte come impone il codice di procedura penale.
Anche il direttivo della Camera penale di Verbania è allineato con la posizione dell’Unione delle Camere penali che ha proclamato lo stato di agitazione e che, se non verrà corretta la rotta, pensa già ad altre forme di protesta. Per discutere di questo argomento è stata fissata per giovedì alle ore 17 una videoconferenza tra colleghi avvocati. “Ritengo assolutamente indispensabile, ancor di più in questo particolare momento – sottolinea l’avvocato Gabriele Pipicelli, presidente della Camera penale di Verbania – ascoltare tutti i colleghi, non solo i nostri iscritti, per discutere di dette tematiche e su tutte le criticità legate all’attività da svolgere nei procedimenti penali in questo periodo di emergenza epidemiologica, e non solo, e pur delle problematiche connesse alla condizione professionale, concordando le iniziative da assumere”.