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ferro cinzia commercianti

VERBANIA - 29-04-2020 -- Alle 21 di ieri sera,

quasi tutti i commercianti della provincia, dopo DUE mesi di silenzio, hanno rialzato le saracinesche dei loro locali. Hanno riacceso le luci e, con l’inno di Mameli come sottofondo, si sono per un momento riappropriati di quella ritualità negata dall’emergenza Covid19. Un gesto rispettoso, in tutte le piazze della provincia, con la volontà di far sentire la loro presenza, che dal governo pare ignorata su tutti i fronti, alla quale ha aderito la maggioranza dei commercianti del Vco. Sono state alzate le serrande e consegnate, simbolicamente le chiavi dei loro locali alle istituzioni. E’ necessario un immediato dialogo: "Ci devono ascoltare, abbiamo paura di non poter più aprire di questo passo, soprattutto dopo l’ultimo comunicato del governo" - dice Cinzia Ferro, barlady e titolare di Estremadura Cafè a Suna, che si è fatta portavoce nella nostra videointervista, di tutti coloro che ieri sera hanno voluto aderire al flash mob nazionale “Risorgiamo Italia” e che si è compiuto su scala nazionale, promosso dal Movimento Imprese ed ospitalità e, a livello regionale e locale, rilanciato da vari soggetti.
Secondo il nuovo decreto del premier Giuseppe Conte, dal 4 maggio -se non interverranno ulteriori decisioni delle varie Regioni, e il Piemonte si muove verso un'ulteriore stretta- bar e ristoranti potranno fare attività da asporto e non più solo consegne a domicilio. Per la riapertura reale, per poter accogliere i clienti (anche se con regole nuove e ancora in divenire perchè il distanziamento sociale sarà un punto cardine), bisognerà aspettare il 1° giugno. Il flash mob è stato innescato anche dalla questione “aiuti promessi” considerati insufficienti.
Da ieri sera, il settore in grande difficoltà, chiede risposte e direttive chiare: "in questo modo tanti non potranno più rialzare le serrande, è questo un gesto per segnalare il grosso disagio economico e il timore per il futuro. Basta parlare solo di misure anticontagio. Siamo disponibili e stiamo scrivendo un documento che tutti seguiremo per accogliere in sicurezza i nostri clienti. Ma deve essere costruito con buon senso perchè ad oggi le modalità sono inaccettabili e insensate" - conclude Ferro.

Marianna Morandi