PREMOSELLO CHIOVENDA - 06-05-2020 -- Nonostante due inchieste
e un'interrogazione in Regione, a Premosello il reparto Covid nella Rsa al vecchio ospedale è ormai pronto. In queste ore si stanno montando gli arredi e i letti (vedi fotogallery) per quei 16 posti che l'amministrazione ha dedicato alla degenza post Covid. Ma a parlare, parallelamente, sono le carte bollate. Il sindaco Giuseppe Monti ha depositato un esposto per quella "fuga di notizie" che ha reso pubbliche le due indagini sulla Rsa aperte dalla Procura della Repubblica di Verbania. Un fascicolo sui lavori in quella parte della struttura già destinata ad ospitare la Casa della Salute; ed un altro fascicolo sui contagi avvenuti nella casa di riposo, dove su 46 ospiti, 35 erano risultati positivi al coronavirus. 12 i morti nella struttura risultati positivi (anche se non si sa se mori per Covid e con il Covid) ed uno deceduto in ospedale. Monti, che non è indagato, è stato già sentito dalla Procura come persona informata sui fatti. "Sono sereno e ripongo piena fiducia nel lavoro dei magistrati e degli inquirenti - afferma -. Di più, a indagini aperte non posso dire e non dico. Come sindaco ho la responsabilità amministrativa e politica (non sanitaria) della Rsa, ho vissuto lì, notte e giorno, nei 20 giorni in cui è scoppiato il focolaio. Ogni sera relazionavo all'Asl, alla Prefettura, alle forze dell'ordine. Abbiamo fatto di tutto per non far uscire il virus fuori dalla Rsa e ci siamo riusciti. Oggi resta solo il grande dispiacere per gli anziani che non ce l'hanno fatta".
Un'altra indagine, affidata ai carabinieri forestali sta invece vagliando l'aspetto amministrativo delle opere per la realizzazione del reparto di degenza post Covid che nel breve volgere di qualche settimana, l'amministrazione ha realizzato al piano terra del vecchio ospedale, dove il progetto originario prevedeva la realizzazione della Casa della Salute e di una serie di spazi per servizi. A questo proposito il consigliere del PD, Domenico Rossi, ha presentato un'interrogazione dove chiede che la Regione chiarisca "una volta per tutte se i lavori di Premosello sono stati autorizzati oppure no e quali sono i motivi di questi ritardi. Dopo l’informativa in commissione l’assessore aveva dichiarato che sarebbe arrivata un’autorizzazione dall’Unità di Crisi, ma da quello che si apprende dagli organi di stampa non è così". La replica di Monti non tarda "bastava che il consigliere mi chiamasse se voleva saperne di più", chiosa il sindaco che spiega: "Per l'esecuzione delle opere - dice - non c'era bisogno di alcuna autorizzazione supplementare a quelle già in corso dal 2019. Ci sono ovviamente state delle varianti rispetto al progetto iniziale approvate dalla giunta e che vanno legalmente a sostituire i permessi abilitativi. Quello che non abbiamo - prosegue - è il permesso ad aprire, che invece è di competenza regionale. Attendiamo ad ore la visita della Commissione di vigilanza per avere il via libera. Se ci sarà l'ok si aprirà, altrimenti torneremo al progetto della Casa della salute. Quello che però posso aggiungere, avendo trascorso 20 giorni in un focolaio Covid, è che questi pazienti anche quando sono in via di guarigione hanno bisogno di un'assistenza attenta e specializzata. Non capisco proprio chi afferma che potrebbero essere trasferiti in albergo, così come non capisco chi osteggia questa apertura, credendo forse che in Ossola non via sia bisogno di una struttura dedicata a chi sta guarendo dal virus". Lunedì scorso, intanto, Monti ha scritto una lettera alle autorità politiche, giudiziarie, amministrative e alle forze dell'ordine del territorio dichiarando la disponibilità ad aprire la struttura agli ex Covid-19.