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VERBANIA - 07-05-2020 -- Le intenzioni erano sicuramente

le migliori ma, all’atto pratico, hanno creato solo imbarazzo, confusione e polemiche. Lunedì la conferenza dei capigruppo di Verbania ha deciso, all’unanimità di conferire la benemerenza 2020 agli operatori della sanità dell’ospedale “Castelli” per lo sforzo reso nell’affrontare l’emergenza Covid-19.

Nell’annunciarne la decisione, in una nota stampa diffusa dal sindaco, oltre a illustrare le motivazioni, è stato ufficializzato il programma della cerimonia in programma domani (giorno di San Vittore) e il nome di coloro che, insieme al primario di Malattie infettive Vincenzo Mondino, avrebbero ritirato la benemerenza: due caposala e un volontario della Croce Rossa.

Evidentemente all’interno dell’Asl questa decisione, non condivisa, è stata mal digerita. Non si spiega altrimenti la presa di posizione di venti tra dirigenti e coordinatori che, critici con una benemerenza per pochi, hanno scritto una lettera di protesta. A firmarla, oltre a una delle stesse caposala indicate per la cerimonia, sono stati i rappresentanti di praticamente di tutti i dipartimenti: dalla Chirurgia all’Oncologia, dalla Medicina al Dea, passando per Pediatria, Rianimazione, Ostetricia, Pediatria, Radioterapia, Emodialisi, Neuropsichiatria infantile, Poliambulatori…). Che, preso carta e penna, hanno scritto al direttore generale dell’Asl Vco, Angelo Penna -e, per conoscenza, al sindaco Marchionini- esprimendo le congratulazioni al reparto di Malattie infettive del dottor Mondino, ma anche la “profonda delusione” rivolta al Consiglio comunale. Il motivo? La scelta divisiva di invitare alla cerimonia solo alcuni operatori e non altri. “Andava riconosciuto lo sforzo di encomiabile professionalità, di unità e di umanità a tutti gli operatori sanitari e non sanitari operanti presso il Presidio Ospedaliero Castelli – scrivono nel documento – che comprendendo la gravità della situazione si sono resi pienamente disponibili adattando le loro competenze alle esigenze sanitarie, assistenziali che l’emergenza sta richiedendo”.

La benemerenza che i capigruppo volevano come gesto di ringraziamento per gli operatori della sanità, è diventata così un boomerang. Ha creato tensioni, imbarazzo e malumori, finendo col trasformarsi in un incidente diplomatico, che non si capisce bene chi abbia provocato. Se lo scopo dei capigruppo era dare un riconoscimento agli operatori sanitari -ben rappresentati dal primario di Malattie infettive- chi ha deciso (chiaramente senza alcun confronto con gli operatori stessi) chi doveva essere premiato e perché?