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ospedale punto nascite bambino

DOMODOSSOLA- 11-05-2020--Sos Ossola, tramite il suo presidente

Bernardino gallo rimarca che persiste la chiusra del Punto Nascite del san Biagio di Domodossola, reparto temporanemante sopresso, secondo l'Asl, per far fronte meglio alal pandemia del Covid-19. gallo denuncia anche il trasferimento di materiale donato al punto nascite domese all'ospedale Castelli di Verbania:

 

"Come è noto- SPIEGA GALLO-  con lo scoppiare della pandemia è stato chiuso il punto nascite al San Biagio motivandola per affrontare il coronavirus, ma  con la promessa che sarebbe stato riaperto appena passata l’emergenza. L’emergenza si è allentata ma del punto nascite non si è fatto nemmeno nessun doveroso accenno nei provvedimenti per il progressivo ritorno dell’operatività pre coronavirus; provvedimenti adottati dal direttore SOC. 

La situazione è grave e la responsabilità è anche di chi, con notevole leggerezza, ha avallato la chiusura tra l’altro senza concordare i tempi e facendo finta di ignorare che continuava la politica contro il San Biagio e particolarmente contro il country pediatrico, affossato e il punto nascite; si è ignorato anche che, da troppo tempo, i parti sono stati dirottati scientificamente al Castelli, con la conseguenza anche di aumento della mobilità passiva verso altri ospedali anche fuori regione e l’aver tollerato di non fare visite pediatriche al San Biagio ma solo al Castelli.

Questi provvedimenti già intollerabili prima nel silenzio di tutti lo sono diventati ancor di più in un periodo nel quale occorreva evitare viaggi per la pandemia e si costretti bambini, madre e padre a circolare da tutta l’Ossola e anche dalla valle Formazza per andare a Verbania. Nessun provvedimento è stato adottato per evitare possibili contagi come quello di assicurare le visite al San Biagio almeno un paio giorno la settimana. Di questo i massimi responsabili, oltre ai soliti noti, sono i due primari. Naturalmente si è consapevoli che la pandemia da coronavirus è oggi meno pericolosa anche se potrebbe tornare a livelli precedenti. Negli ospedali però l’intervento per affrontare i contagiati si è allentato anche se a caro prezzo perché ha comportato il blocco delle altre numerose malattie affrontate solo quando erano in fase di emergenza e urgenza.

Siamo anche convinti che la leggerezza e la non conoscenza iniziale abbia fatto si che spesso moltissimi ospedali compresi i nostri del Vco, siano diventati un focolaio d’infezioni per operatori e utenti, così come molte case di riposo (RSA).  Un errore, a mio modestissimo avviso, è stato anche di non concentrare i colpiti da corona virus in uno solo degli ospedali del Vco che crediamo, doveva essere collocati al Castelli deputato per le malattie infettive.  In questo quadro si sta tentando di riattivare le risposte di cura per le altre e numerose patologie trascurate notevolmente.

Si è creata una terza medicina al San Biagio ma ci sfugge la motivazione e il tempo di esistenza. Il direttore SOC ha impartito disposizioni in tal senso trascurando di fare qualsiasi e semplice accenno alla riapertura del punto nascite che era il minimo da fare; direttore, a me molto noto per essere sempre stato un “nemico” del San Biagio e dell’attività materno infantile in esso esplicate. Del suo incarico alla gestione delle chiusure mi ero lamentato pesantemente col Direttore Generale invece della direttrice sanitaria. La cosa grave è che hanno anche trasferito a Verbania le attrezzature ricevute in regalo per il punto nascite di Domodossola, ove sono spariti anche letti e armadi, suppongo senza nemmeno avere il consenso dai donatori".