VERBANIA - 11-05-2020 -- Fa discutere,
e diventa argomento di scontro politico, la riorganizzazione della viabilità in via XXV Aprile, a Intra, e l’istituzione di un nuovo tratto di ztl. In settimana la polizia municipale ha messo mano alla viabilità cancellando alcuni posteggi a pagamento e introducendo nuovi stalli di carico e scarico ma, soprattutto, vietando il passaggio delle automobili. La nuova disposizione, decisa dalla giunta il 3 marzo, non è piaciuta alle minoranze. Il presidente del Consiglio comunale Giandomenico Albertella e il suo gruppi “Insieme per Verbania” l’hanno criticata, lamentandosi innanzitutto di non essere stati coinvolti in una discussione in Commissione Viabilità e sostenendo anche l’inopportunità del momento. “In una fase di drammatica emergenza anche economica qualsiasi variazione, anche di pochi parcheggi, può influire negativamente se non condivisa con chi, ancora oggi, ha le saracinesche dei propri negozi abbassate!”.
Fratelli d’Italia, che definisce la decisione “sorprendente”, conferma che l’istituzione della ztl non è stata concordata. “Ho interpellato telefonicamente alcuni dei commercianti della via, il presidente del Quartiere Intra e alcuni colleghi consiglieri di minoranza, e nessuno ne era a conoscenza”. Promettendo la richiesta di convocazione della competente Commissione, il partito lancia una proposta per favore l’afflusso dei clienti alle attività della via: trasformare almeno 50 stalli a pagamento del parcheggio Giuliani di via XX Aprile in spazi a disco orario.
Piccata la replica dell’assessore alla Viabilità Patrich Rabaini: “la delibera è del 3 marzo – replica ad Albertella - legga le delibere in tempo e si informi. È un suo dovere. Intervenire sulla modifica di pochi parcheggi è una scelta che compete alla giunta e non necessità di alcun formale passaggio in Commissione”. Nel merito rivendica di aver istituito quattro spazi a disco orario davanti alla farmacia. “Sono amareggiato dalle dichiarazioni del presidente del Consiglio che insinuano il dubbio che da parte nostra si stiano facendo cose di nascosto che potrebbero essere interpretate dai cittadini come abusi. È anche deplorevole, inoltre, tentare di sfruttare le debolezze delle persone legate al momento storico (…) per una scelta che cambia di poco quella zona rendendola più ordinata e funzionale, per un intervento richiesto tra l’altro da almeno un paio d’anni e condiviso con alcuni operatori commerciali della zona”.