CREVOLADOSSOLA - 12-05-2020 -- Nel decreto
regionale del 30 aprile scorso sulla riapertura di alcuni esercizi commerciali ci sono indicazioni poco chiare che generano confusione tra gli esercenti. Lo fa notare il sindaco di Crevoladossola, Giorgio Ferroni, in una lettera inviata al presidente Alberto Cirio con la quale chiede le opportune delicidazioni.
"Il decreto - spiega Ferroni - presenta alcune disposizioni che rendono la vendita da asporto, per alcune tipologie di esercizi di ristorazione, impossibile o quantomeno difficoltosa e altamente sconveniente.
In particolare non si comprendono le motivazioni dell’art.3 (lettera d) che impongono la distanza minima di due metri - 'tra gli addetti alla vendita ed il cliente presenti nei locali dell’esercizio' –mentre, per tutte le altre tipologie di commercio, la distanza minima interpersonale è rimasta quella di un metro.
La nostra impressione che è che questa differenza tra le distanze da mantenere, generi ulteriore confusione nel recepire le normative da parte di esercenti e cittadini.
Ritengo opportuno che il distanziamento interpersonale, espresso in metri, sia il medesimo per tutte le tipologie di attività svolte sul territorio della regione Piemonte, o quanto meno che venga chiarito il criterio di tale differenziazione.
Inoltre, non è chiaro se in Piemonte, la vendita da asporto debba avvenire esclusivamente previa prenotazione da remoto. Infatti, L’art. 3 (lettera b) sta generando notevoli incomprensioni di carattere interpretativo tanto tra gli esercenti di bar, gelaterie e pasticcerie, quanto tra le autorità preposte al controllo del rispetto dell’ordinanza".