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VERBANIA - 14-05-2020 -- Il numero di telefono

l’aveva ottenuto da un sito di incontri. Era quello di una tal Raffaella, dalla quale lui -un 52enne di Verbania- voleva ottenere sesso telefonico. È per questo, per un paio d’ore di telefonate hot, che aveva concordato il pagamento di 450 euro, saldati tramite ricariche Poste-pay due volte nella stessa giornata. Due volte nelle quali è finito gabbato e s’è rivolto alla polizia. Perché, dopo aver sborsato una discreta somma, Raffaella è diventata uccel di bosco, e non ha più risposto al telefono. Attivati dalle due querele, i poliziotti della questura di Verbania sono risaliti all’identità dell’uomo che ha incassato il denaro tramite la carta Poste-pay. Residente fuori regione, è stato chiamato a processo per truffa aggravata, reato per il quale il giudice ha pronunciato sentenza di non doversi procedere perché nel frattempo, dopo aver parlato con la persona offesa, s’è accordato per il risarcimento e la contestuale remissione di querela.