BERNA-08-06-2020 -– Da quel 7 giugno 1970 al 7 giugno 2020
sono passati 50 anni esatti, ieri.
Il noto referendum svizzero dell' Uberfremdung, o ''eccesso di stranieri'' sul suolo elvetico, un referendum fallito, divenne il pretesto in cui si denunciava il malessere crescente della popolazione svizzera contro la probabile invasione dal sud dell'Europa e da fuori di essa. In quei anni, quasi un milione erano gli stranieri che proveniva dall'estero e il 70%, cioè più di 500.000 persone, erano nostri connazionali italiani. Secondi erano i tedeschi, in percentuale poco minore.
La proposta era un tetto del 10% sul flusso, anche stagionale, sul totale dell'immigrazione nei cantoni. Misure già proposte, in maniera differente, negli anni precedenti, intorno al 1965 e che verranno riproposte in altri referendum, nel corso degli anni '70. Tutte misure bocciate dal popolo elvetico, con percentuali crescenti negli anni.
L'ideatore del suddetto referendum anti immigrazione, zurighese classe 1911, uomo svizzero ricco, colto, di buona famiglia, è quel herr James Schwarzenbach, noto come editore, anche di pubblicazioni singolari sul periodo nazifascista europeo. Salta agli onori delle cronache elvetiche sul finire degli anni '60, per le sue prese di posizione estremiste di destra, nella pacifica terra elvetica.
Uno specchio del moderno pensiero che trasversalmente accomuna alcune determinate politiche populiste attuali, in primis, in Italia. La filosofia della ''Svizzera agli Svizzeri'' è il pretesto con cui Schwarzenbach riesce a proporre nella nazione dei 26 cantoni e delle 4 lingue ufficiali un programma di preservazione degli interessi economici e sociali delle popolazioni svizzere indigena.
Un discorso ancora attuale, appunto. Solo nel 2014, il referendum sulla proposta di contenimento dei flussi di immigrazione, prende piede, con il 50,3 % dei votanti svizzeri favorevole. Nervi tesi dell'opinione pubblica interna, tra i quali c'è chi parla di disoccupazione per i figli e di ''ratti italiani''. Tesi i toni con l'Europa, preservatrice della libera circolazione delle persone. Solo due anni dopo, nel 2016, una legge credibile a riguardo.
La parentesi rimane ancora aperta, quel James Schwarzenbach non era che uno dei capostipiti, del fenomeno populista mondiale, che ora investe la società moderna. D'altronde molti dei tweet e dei post anti invasioni e anti establishment, potrebbero essere opera sua, su probabili profili social, cinquant'anni dopo.
ViMan
