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perc suna

VERBANIA - 11-06-2020 -- Annullamento degli atti

e risarcimento dei danni. È questa la richiesta che la società immobiliare varesina Perc avanza contro il comune di Verbania nel ricorso al Tar che contesta il progetto (già in fase di cantiere) del secondo lotto della ciclopedonale Fondotoce-Suna. Perc è proprietaria di una villa vista lago, a monte della statale, situata a un centinaio di metri -in direzione Tre Ponti- del semaforo della Beata Giovannina. Nel 2017 sono iniziati i lavori di ristrutturazioni, passati finora per 17 pratiche edilizia tra permessi di costruire, varianti, Scia e autorizzazione paesaggistiche.

Nel frattempo, già prima che l’operazione immobiliare si completasse, il comune di Verbania ha lavorato sulla progettazione della ciclabile che, divisa in due lotti, avrebbe -come accaduto- espropriato parte dei terreni delle case prospicienti la strada, compresa quella proprietà. L’iter della ciclabile s’è poi accelerato con l’arrivo dei fondi del Bando periferie e, nel 2018, Consiglio comunale e dirigente (per le proprie competenze) hanno approvato: piano particellare degli espropri, progetto definitivo e variante semplificata al Piano regolatore, decreto di esproprio, immissione in possesso dell’area, progetto esecutivo, assegnazione della gara.

È sul progetto esecutivo che l’immobiliare costruisce il ricorso. Impugnando quell’atto del quale -sostiene- è venuta a conoscenza solo il 16 dicembre scorso (i ricorsi vanno tassativamente presentati entro 60 giorni), contesta il mancato rispetto degli accordi presi in precedenza. Sostiene che il progetto, mai trasmesso: cancella un accesso pedonale, non ricostruisce la proprietà arretrtata così come l’attuale, non prevede il passaggio dei tubi di scolo delle acque sotto la strada.

Al Tar chiede l’annullamento del progetto esecutivo e, a ritroso, eventualmente di tutti gli atti viziati precedenti, arrivando persino alla variante al Prg che Palazzo Flaim approvò definitivamente il 10 maggio 2018. E avanzando richiesta di risarcimento danni.

Il Comune, che ritiene infondate le doglianze del privato, ha deliberato di resistere in giudizio. La prima udienza è stata fissata per il 17 giugno. Nel frattempo i magistrati, con ordinanza del 3 giugno, hanno intimato al Comune di non procedere nel cantiere in quella proprietà. Richiesta che non allunga i tempi del cantiere perché gli operai sono al lavoro sul tratto più a nord della ciclabile, ai Tre Ponti.

Oltre alle pratiche della ciclabile, la Perc ha definito con il Comune anche la variante urbanistica -non impugnata- che, definitivamente approvata lo scorso luglio, le concede di spostare la volumetria di 820 metri quadrati residenziali (per costruire villette vista lago) dalla zona di viale San Giuseppe a Suna, in cambio della donazione del terreno declassato a prato a Intra, di due tratti di spiagge attrezzate e di 15 posti auto.