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di milia canio

STRESA - 23-06-2020 -- “È una pazzia.

Un danno per la città, per le sue scuole, per gli studenti e per le loro famiglie”. Non usa mezzi termini Canio Di Milia. L’accordo tra Comune e Provincia che cancella la sede unica dell’istituto alberghiero Erminio Maggia e avvia un valzer di lavori e traslochi che, per cinque anni, coinvolgerà gli studenti delle elementari e delle medie, trova la ferma contrarietà dell’ex sindaco di Stresa. Alla vigilia del Consiglio comunale che ratificherà l’intesa e che sarà anticipato oggi dalla conferenza stampa congiunta del sindaco Giuseppe Bottini e del presidente e consigliere della Provincia Arturo Lincio e Giandomenico Albertella, Di Milia critica il progetto. “È penalizzanti per tutti - dice -. Innanzitutto per il Maggia. Il più antico istituto alberghiero d’Italia, il più prestigioso, un’eccellenza che ci viene unanimemente riconosciuta, non avrà una sede sua, unica e nuova, ma sarà costretto a dividersi su due edifici. È incomprensibile. L’Alberghiero di Stresa ha la stessa dignità del liceo di Omegna e dell’Agrario di Crodo, sui quali la Provincia ha investito negli ultimi anni”.

Il problema pare essere principalmente quello dei fondi per la costruzione. “È un problema di Provincia, Regione e Stato – insiste – che devono cercare i fondi come hanno fatto per Omegna, per Crodo e per altre scuole del Piemonte e d’Italia. A parole si dice che il Maggia è una scuola di eccellenza. Nei fatti, dopo ottant’anni di storia, è ancora disastrata”.

Il progetto della sede, con le sue magagne, viene da lontano: “Da sindaco, insieme alla Provincia -e, non dimentichiamolo, all’Hospes- ho sempre lavorato perché si costruisse una sede nuova, moderna, funzionale, all’altezza della scuola, in una sede unica. Quando ho lasciato c’era un progetto approvato e in fase d’appalto. Non vorrei che il ritardo di questi anni abbia fatto perdere finanziamenti”.

Sono possibili altri progetti alternativi? “Si può ragionare e discutere, ma poi bisogna decidere. La via maestra sarebbe, per me, quella della sede nuova e unica. Questa soluzione di ripiego che, per giunta, danneggia le famiglie delle altre scuole di Stresa, non mi piace per nulla”.

L’ex sindaco si riferisce alle elementari Fogazzaro - “tra l'altro appena ristrutturate” - e, soprattutto, alle medie Rebora: “Le scuole medie sono un gioiello che tanti ci invidiano. Ci rendiamo conto che questo progetto prevede di cementificare quasi tutto lo spazio verde esterno per costruire un’ala delle scuole elementari? Gli studenti, in particolare i bambini, hanno bisogno di spazi esterni, aree per il gioco e per l’attività all’aperto. Dappertutto si va in questa direzione e a Stresa pensiamo di unire due scuole che funzionano bene da sole, per creare una grande scuola-pollaio. Io non ci sto: non è giusto danneggiare le famiglie di Stresa per non risolvere nemmeno i problemi del Maggia”.

Al di là dell’idea, Di Milia è scettico sui tempi. “Davvero pensiamo che quel fitto cronoprogramma che mette insieme almeno quattro cantieri si realizzerà nei tempi previsti? Altre opere della Provincia, come il liceo Gobetti, la strada della Valle Anzasca e il Movicentro, sono andate avanti per anni se non decenni. Temo che tutto possa fermarsi a metà, con un grave danno per gli alunni di Stresa e le loro famiglie. Due anni fa, a proposito del Maggia, dissi che mi auguravo non facesse la fine del porto. Invece…”.