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STRESA - 25-06-2020 -- Sì alla permanenza del Maggia

a Stresa, sì alla nuova sede, ma no (almeno non necessariamente) allo “spezzatino”. Chiamato a ratificare il nuovo progetto di razionalizzazione delle scuole cittadine scritto a quattro mani con la Provincia, quello che divide l’Alberghiero su due plessi e sposta le elementari nella nuova ala da costruire all’interno delle medie, il Consiglio comunale di Stresa ieri ha detto no. L’atto di indirizzo chiesto dal sindaco Giuseppe Bottini e presentato il giorno prima in conferenza stampa insieme ai vertici della Provincia, è stato sostituito da un documento più generico -votato all’unanimità- che apre a diverse ipotesi e sposta il problema in là di qualche mese, non casualmente dopo che ci saranno state le elezioni, a Stresa e in Provincia. Di fatto, prendendo in prestito il gergo scolastico che ben calza con questa vicenda, Provincia e Bottini sono stati “rimandati a settembre”.

Sul piano tecnico nulla è stato deciso. Lo “spezzatino” rimane come opzione, ma è una delle quattro -la meno gradita perché, come ha detto l’assessore Alberto Galli, la priorità è la sede unica- insieme ai Campetti (già scartata due volte dai tecnici della Regione), al Collegio Rosmini, e -novità- al PalaCongressi oggi sfitto.

L’assemblea municipale chiede formalmente alla Provincia di approfondire queste ipotesi, senza dare l’assenso a quanto concordato da Bottini con il presidente del Vco Arturo Lincio e il suo consigliere delegato Giandomenico Albertella. In verità sullo sfondo aleggia ancora il progetto dello stadio Forlano (con il campo dirottato in località Motta Vinea), che ha già tutte le autorizzazioni e che resta valido insieme all’accordo di programma Provincia-Comune-Hospes.

L’unica certezza è, paradossalmente, l’incertezza degli studenti, delle loro famiglie e dei docenti del “Maggia” sui tempi e i modi della sistemazione della scuola, un problema che dura da decenni.

Sul piano politico è evidente la frattura interna alla maggioranza, che già aveva scricchiolato a fine 2019 sulla vicenda della villa La Palazzola. Nonostante Bottini, forse perché ha intuito che i suoi gli avrebbero votato contro, ieri sera abbia sostanzialmente scaricato la paternità dell’operazione sulla Provincia, è stato lui a concordarla, mettendo a disposizione il proprio tecnico, e presentandola ufficialmente alla stampa il giorno prima, congiuntamente. E l’ha fatto senza informare giunta e Consiglio. Diversamente l’assessore Galli non avrebbe smontato punto per punto la relazione del progetto “spezzatino”, che in ventiquattro ore è passato dall’essere la soluzione migliore a quella meno gradita. Certo, lo scontro non è stato frontale e, almeno alla fine, la via d’uscita è stata quell’onorevole emendamento che rinvia a tempi migliori, che ha beneficiato anche del sì dei due gruppi di minoranza, “Progetto comune” di Marcella Severino e “Uniti per Stresa” di Alfredo Macrì Del Giudice, che ha permesso di trovare l’unanimità.