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Alberto Preioni banco regione

TORINO – 15-07-2020 – Si è conclusa

ieri, martedì 14 luglio, la prima seduta del consiglio regionale dopo il lockdown. “Mesi difficili, mesi interminabili, durante i quali un nemico nuovo e subdolo si è insinuato nelle nostre vite, stravolgendo le nostre abitudini, persino mettendo a rischio quella democrazia che è il fondamento della nostra società – scrive in una nota Alberto Preioni, presidente del gruppo Lega Salvini Piemonte in Consiglio Regionale - Ma noi abbiamo resistito, da bravi bugia nen, da gente orgogliosa quale siamo. E se i lavori dell’aula non si sono interrotti, il merito è anche e soprattutto del nostro presidente Stefano Allasia: in questo momento voglio che a lui arrivi il mio grazie più sincero per quanto ha fatto e per l’esempio che è stato, per tutti noi. Ora si ricomincia. E non credo sia solo una coincidenza che la prima seduta di questa “fase 3” si sia tenuta in concomitanza con le celebrazioni dei primi cinquant’anni della Regione Piemonte. Quasi si volesse ribadire il nuovo inizio di una Istituzione che per mezzo secolo ha lavorato per il nostro Piemonte e che ora guarda a orizzonti sempre più appassionanti. Lo dico da leghista: oggi si celebra anche l’idea di uno Stato sempre meno accentrato e accentratore, che ha la capacità (e l’umiltà) di riconoscere le peculiarità e le necessità dei suoi territori, nessuno escluso. In queste celebrazioni c’è l’incarnazione di una sete di autonomia che è stata il principio ispiratore della Lega, perché i nostri territori possano sempre più essere al centro, liberi dall’oppressione di quelle catene che si chiamano centralismo, burocrazia, statalismo. Molto è stato fatto, molto resta da fare. Ma nel primo anno di questa legislatura abbiamo già portato a casa un risultato storico come l’istituzione della nuova commissione consigliare permanente dedicata proprio all’Autonomia. Un luogo di confronto in un perimetro istituzionale che permetterà al Piemonte di immaginare il proprio futuro in un alveo di libertà e con gli strumenti che la legge ci mette a disposizione. Era un obiettivo qualificante del nostro agire politico. E lo abbiamo raggiunto. Ora dobbiamo spingerci oltre, dobbiamo fare del nostro Piemonte una terra più ricca e prospera per i nostri figli, dobbiamo definitivamente spezzare quelle catene. A cominciare da quelle economiche: lasciare qui, nelle nostre provincie e nelle nostre comunità, nelle tasche dei nostri cittadini quegli 8 miliardi e 606 milioni di euro di residui fiscali attivi che ogni anno ci vengono razziati per ingrassare le casse di Roma. E’ un impegno concreto che la nostra Regione merita. Il miglior viatico per immaginare i prossimi 50 anni della sua storia. Una storia che sia di libertà vera, per tutti”.