VCO- 19-07-2020-- Luigi Spadone, Consigliere Comune di Valle Cannobina, lancia un appello per i canoni idrici al Vco: “Sembra che il tema dei canoni idrici a livello regionale abbia nuovamente preso vigore- spiega- dopo che tanto se ne era parlato in occasione del referendum territoriale del 2018, senza tuttavia che alle molteplici promesse di quei giorni seguissero atti concreti (se non l’una tantum di 9 milioni e il fondo per la specificità montana portato a 4 milioni annui, riconosciuti invero principalmente per evitare il dissesto della Provincia).
In questi giorni sono infatti spuntate, pressoché contestualmente, due proposte di legge regionali, una (la n. 105), datata 15 luglio, a firma PD e l’altra (la n. 106), del giorno successivo, a firma Forza Italia.
Non sono notizie che possono far piacere al Vco.
La proposta targata Pd riprende la norma nazionale (60% dei canoni introitati ritrasferiti a ciascuna provincia di pertinenza) e lo fa con una incongruenza ritenendo che questo importo possa trovare copertura con 20 milioni di euro (ammontando i canoni regionali a circa 55 milioni, all’appello mancherebbero 13 milioni). Ma, soprattutto, in questo tema non riconosce alcunché di specifico al VCO rispetto alle altre province piemontesi, lasciando sul piatto la restante quota del 40% - quasi 7 milioni - prodotta sul territorio e che prenderebbe la via di Torino.
Non molto dissimile la proposta di Forza Italia per quanto concerne la quota del 60% da distribuirsi sulla base dell’ubicazione territoriale di ciascuna derivazione idroelettrica. Ma totalmente da rigettare per la parte in cui prevede che “ la quota restante è destinata alla costituzione di un fondo perequativo per le province, escluse Cuneo, Verbano Cusio Ossola e la città metropolitana di Torino” che sono i territori che più incassano - in particolare, oltre al Vco, Cuneo - e che quindi, secondo il ragionamento dei firmatari, dovrebbero rinunziare alla restante parte (per il Vco 7 milioni) in favore delle altre Province.
Purtroppo non ci risulta analoga solidarietà in diverse poste di bilancio, laddove altri incassano molto più di noi: in tema di IPT (imposta provinciale di trascrizione per i veicoli nuovi o usati), ad esempio, non è previsto che Torino rinunci a una parte dei propri introiti perché possano essere riversarti a favore delle province meno popolose. Insomma, ci si chiede una solidarietà a senso unico, che potremmo sintetizzare così “condividiamo ciò che avete e ci teniamo quanto abbiamo”.
Comunque la si pensi, è innegabile che il futuro della nostra Provincia passi dall’approvazione della proposta di legge n. 59/2019 (integrale riconoscimento dei canoni al Vco). Lo hanno peraltro ribadito molti consigli comunali locali, con voto bipartisan.
Ma è necessario fare in fretta, sia per garantire al Vco le risorse di cui abbisogna per sopravvivere, sia per evitare il proliferare di proposte come quelle di cui abbiamo testé trattato”.