VERBANIA – 08.12.2015 – Nel futuro c’è,
parole del premier Renzi, l’abolizione della tassa sulla prima casa. Nel presente, pressante perché cade tra una settimana, c’è la scadenza del pagamento di Tasi e Imu. Pagamento che, al momento, a Verbania non è ancora chiaro come debba avvenire e con quali aliquote e se non ci debba essere una mini-Tasi o mini-Imu a conguaglio nel mese di gennaio 2016. Il problema nasce perché Verbania ha dovuto adottare nuovamente le delibere che fissano le due imposte sugli immobili, Imu e Tasi. Il Consiglio comunale aveva dato il via libera il 18 giugno (nei tempi fissati dal governo), contestualmente al bilancio preventivo 2015. I tecnici del ministero, però, hanno obiettato che le modifiche non erano regolari per via del “trucchetto” sui capannoni e hanno obbligato sindaco e assessore al Bilancio a tornare a Palazzo Flaim con le correzioni. La votazione, una sorta di “esame di riparazione” è avvenuta il 30 settembre 2015, cioè oltre la scadenza del 30 luglio e nell’ultimo giorno utile affinché non valessero le aliquote del 2014 nel calcolo di Imu e Tasi 2015. Pericolo scampato? Probabilmente no perché a Roma si fa un gran discutere di quale debba essere la sorte dei contribuenti dei comuni “ritardatari” nelle delibere. Il Servizio politiche territoriali della Uil ne ha calcolati 844, di cui 10 capoluoghi di provincia. Oltre a Napoli, Avellino, Frosinone, Mantova, Matera, Rieti, Terni e Trieste c’è anche Verbania.
Che cosa fare? Quanto pagare? Una risposta al momento non c’è perché se è vero che fino a pochi giorni fa si pensava a un provvedimento di sanatoria nella Legge di stabilità, gli ultimi rumors romani, riportati anche dall’agenzia di stampa Il Sole 24 ore Radiocor, allontanano questa ipotesi.
Intanto il tempo stringe e il 18 dicembre, data per il pagamento, s’avvicina. In attesa di chiarimenti è pressoché scontata la corsa dei contribuenti a cercare informazioni da Caf e commercialisti.