VERBANIA - 24-09-2020 -- Zero consumo,
riuso del suolo e del territorio. È su questa filosofia, codificata anche nel programma elettorale del centrosinistra, che l’Amministrazione verbanese s’è mossa negli ultimi anni. Ed è a questa filosofia che, ora, gli ambientalisti si richiamano nel tirare la giacca alla giunta Marchionini sulle varianti urbanistiche che avanzano, soprattutto su quella che interessa il Piano Grande di Fondotoce (ma non solo) e le sue aree turistico-ricettive. Sono otto le associazioni firmatarie del documento che si oppone al progetto, contro il quale stasera, dalle 20,30 sotto Palazzo Flaim (luogo dove si riunirà la Commissione Urbanistica), si terrà un sit-in di protesta. Italia Nostra, Mountain wilderness, Comitato Terre San Giovanni, Salviamo il paesaggio Valdossola, Legambiente Piemonte, circolo Brutto Anatroccolo di Legambiente, Arci Verbania e Comitato per la salvaguardia e la valorizzazione del San Bernardino da tempo vanno sostenendo che, anche nell’ottica dell’ingresso di Verbania nel Parco nazionale della Val Grande, il Piano Grande vada tutelato. In questo senso, nel mese di maggio, nel culmine delle proteste per la costruenda pista da bmx accanto al Continental (per cui Italia Nostra ha presentato ricorso al Tar sul quale i giudici hanno respinto la richiesta di sospensiva fissando la discussione alla primavera 2021), presentarono una proposta di variante al Prg per l’ex cascina De Antonis. “Un’articolata proposta per un nuovo modello turistico di cui si chiedeva che il comune di Verbania se ne facesse carico nell’occasione del prossimo previsto allargamento dei confini del Parco Nazionale Val Grande – scrivono –. Questo progetto vedeva al centro la trasformazione d’uso della cascina con la previsione di realizzarvi una struttura pubblica per la promozione, la divulgazione, la fornitura di servizi informativi e logistici utili per indirizzare e accompagnare i fruitori alla visita del Parco”.
Alla proposta s’accompagnava la richiesta di un incontro che non c’è mai stato. “Nonostante solleciti, il Comune non ha ritenuto sino ad oggi concedere alcun incontro e mentre sin qui non ha preso in considerazione la proposta” - aggiungono stigmatizzando l’atteggiamento della giunta e manifestando l’opposizione al progetto che “qualora venisse positivamente esaminato dalla Commissione consiliare, già corredata dagli atti necessari, sarebbe pronto per la adozione da parte del Consiglio Comunale”.
Gli ambientalisti “manifestano il loro dissenso per il comportamento dell’Amministrazione che ha negato il confronto richiesto su temi di rilevanza pubblica, mentre in assoluto silenzio e a dispetto di ogni principio di trasparenza ha prontamente assecondato la richiesta presentata dal privato, assolutamente in contrasto con quella delle Associazioni e rapidamente, ha predisposto e istruito gli atti necessari per l’adozione della richiesta e la successiva approvazione. Tale comportamento offende i principi di partecipazione, di condivisione, di pubblicità, persino di par condicio che un’amministrazione elettiva dovrebbe osservare, umilia le associazioni del volontariato impegnate nella tutela dell’ambiente e del paesaggio, ma che nell’occasione avevano creduto di portare un contributo costruttivo e concreto per una riconversione intelligente di un ambito rurale dismesso”.