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VERBANIA - 07-10-2020 -- Secondo i gestori

del locale è un accanimento personale ma, per l’inquilino del piano di sopra (che nel frattempo s’è trasferito), la colpa è del fracasso prodotto dagli avventori. Nel novembre del 2017, al culmine di tesi rapporti di vicinato che avevano portato -anche in seguito- il vicino a segnalare alle forze dell’ordine e alle autorità, i rumori molesti provenienti da sotto, lui, 38enne che viveva sopra il bar insieme alla compagna e al bambino nato da poco, diede in escandescenze, gettando un secchio di acqua e ghiaccio dal balcone all’indirizzo dell’esercizio commerciale e, sceso in strada, a inveire e minacciare la titolare con un mattarello in mano.

Nasce da questo episodio il procedimento penale che lo vede imputato di minacce aggravate e di getto pericoloso di cose apertosi al tribunale di Verbania. Da una parte la proprietaria del bar (costituita parte civile con l’avvocato Laura Ferrara), insieme al marito, sostengono di essere stati fin dall’inizio oggetto di attacchi ingiustificati perché il bar, che esiste da decenni e che aveva avuto in passato altre gestioni, non produce fracasso. Dall’altra il vicino di casa, assistito dall’avvocato Alberto Pelfini, riconduce quell’episodio -non contestato- allo stress che pativa per non riuscire a dormire la notte, soprattutto in quel periodo in cui aveva un neonato in casa. Il procedimento è stato aggiornato al 19 ottobre.