VERBANIA - 07-10-2020 -- “Tesi infondate,
suggestioni allarmistiche”. Così l’Autorità di bacino del fiume Po bolla la presa di posizione del primo cittadino verbanese all’indomani dell’esondazione del Lago Maggiore. “Se fosse stato a +1,50 sullo zero idrometrico come più parti chiedono, avremmo avuto le località rivierasche in Italia e Svizzera invase dall’acqua, a partire dalle abitazioni e dalle attività commerciali affacciate sul lago, con ulteriori danni per decine di milioni di euro. Questi sono i dati” - aveva accusato riferendosi alla polemica sui livelli del Verbano, tenuto sperimentalmente in estate più alto della norma.
Una frase che “non solo risulta completamente infondata a livello idraulico e da protocollo istituzionale ma, in un momento di crisi collettiva e difficoltà dei cittadini, appare una suggestione allarmistica e preoccupante che l’Autorità smentisce e intende chiarire in modo approfondito” - replica l’ente, un’articolazione del ministero dell’Ambiente.
Parole dure, che s’accompagnano ai dati forniti dalla Direzione generale dighe Milano del ministero delle Infrastrutture, e dal Consorzio del Ticino. “Il tavolo tecnico ha stabilito l’innalzamento fino ad un massimo di 1,35 m. esclusivamente in condizioni di manifesta scarsità idrica, mai oltre il 15 settembre di ogni anno” - si specifica nella nota stampa diffusa in replica alla presa di posizione di Verbania. I dati scientifici forniti dalla direttrice del Consorzio del Ticino Doriana Bellani, confermano che l’esondazione è stata un fenomeno eccezionale e non prevedibile. “Alle 8 di venerdì il livello era a +0,37. Dopo 6 ore, alle 14, era a +0,39, ma le previsioni lasciavano presupporre una rapida crescita. Con il lago ancora vuoto si sono incrementati i deflussi da 153 a 273 mc/sec con manovra delle portine, che comunque viene attuata in situazioni estreme poiché può provocare conseguenze sull’equilibrio del Ticino sublacuale. Alle 20, con +0,63 e una crescita di 4 cm/h, sono iniziate le manovre conclusive in emergenza di apertura totale dello sbarramento, che si sono concluse dopo 3 ore e mezza quando il lago aveva raggiunto il livello di +0,88 con deflussi pari a 893 mc/sec. Da quel momento il lago ha iniziato il regime di deflusso naturale. Alle 8 di sabato il livello era +1,65: l’incremento in 8 ore e mezza è stato di 9 cm/h, velocità di riempimento che si è raramente verificata, non solo negli 80 anni di regolazione, ma anche negli anni di regime libero del lago”.
“Ogni volontà di attribuire al recente evento di piena una qualche connessione con la sperimentazione estiva condotta quest’anno, già da tempo terminata, appare pretestuoso e privo di alcun fondamento tecnico” - conclude l’Autorità.