OSSOLA- 09-10-2020 -- In tutti i territori alpini, per secoli,
la patata ha costituito uno dei fondamentali alimenti per la popolazione e in Val Formazza, in particolare, era stato selezionato un tubero con particolari caratteristiche nutrizionali.
Alcuni anni fa, su iniziativa di Dionisio Imboden, un gruppo di abitanti della valle, si propose di riprendere la coltivazione della patata. Venne così costituito da una decina di abitanti il Consorzio Produttori della Patata Walser e, grazie alla collaborazione con l'Università di Firenze e l'Istituto Agrario Fobelli di Crodo, si selezionò un tubero autoctono certificato, che ottenne la Denominazione Comunale.E tre anni fa, infine, su una superficie complessiva di 4.000 metri quadrati, si iniziò la semina dei tuberi certificati.
Inoltre, per promozionare la produzione delle nuove patate, su iniziativa della Pro Loco Formazza, nei mesi di ottobre dell'anno della raccolta, venne organizzata La Festa della patata Walser in collaborazione con i vari produttori e ristoratori locali. Evento che per due anni ha richiamato in Val Formazza un rilevante numero di turisti che hanno apprezzato particolarmente i gnocchi, preparati per l'occasione da signore della valle. Purtroppo quest'anno, a causa della pandemia dovuta al Covid 19, l'evento si è svolto in forma ridotta.
La coltivazione della patata, come noto, richiede una rotazione dei terreni di produzione, in quanto questi si impoveriscono di azoto e, pertanto, è necessario reintegrare questo elemento seminando prodotti che, al contrario, trasferiscono l'azoto dell'aria al terreno stesso. I prodotti più utilizzati nella rotazione sono la segale, l'orzo, la canapa e i fagioli. Poiché in questi tre anni di produzione della Patata Walser non si era proceduto alla rotazione dei terreni, per ottenere una produzione eccellente al quarto anno, diventava inderogabile procedere allo spostamento delle semine su nuovi terreni.
Grazie alla collaborazione di Alberto Senaldi, presidente del Comunità della Segale di Cuirone (VA), e Dionisio Imboden, si è costituita la Comunità della Segale di Formazza e, su due terreni per complessivi 1.000 metri quadrati, si è dato avvio alla seminagione sperimentale di due tipi di segale, per valutare opportunamente quale delle due utilizzare il prossimo anno, per la indispensabile rotazione dei terreni.Superate le problematiche relative alla raccolta e alla macinazione della segale, grazie ancora alla collaborazione di Senaldi, il prodotto finito verrà utilizzato totalmente in loco, in particolare per la produzione del “Pane nero di segale”.
p.p.
