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tribunale 17

VERBANIA - 20-10-2020 -- Una secchiata d’acqua e ghiaccio

gettata sull’uscio del bar sotto casa e le minacce alla titolare. Era la sera dell’11 novembre del 2017 quando un uomo di 38 anni, da poco diventato padre, esasperato dal fracasso che -a suo dire- proveniva dal bar del centro di Intra sotto il suo appartamento, esplose in una reazione spropositata. Dapprima, dal balcone del secondo piano, svuotò un secchio verso il basso, lambendo gli avventori senza colpirne alcuno. Poco dopo scese le scale e affrontò la proprietaria del locale, inveendole contro e minacciandola reggendo un mattarello da cucina.

Non era la prima volta, né sarebbe stata l’ultima, che quel difficile rapporto di vicinato mostrava tensioni. Il bar aveva cambiato gestione da pochi mesi e, secondo il vicino, gli avventori erano troppo chiassosi. Si lamentava e, documentando il frastuono con video girati dal balcone, con raccolte firme ed esposti (Arpa rilevò un eccesso di decibel e sanzionò il locale), aveva contribuito a creare un clima di nervosismo tra le parti, che sfociò in quel gesto della secchiata con minacce. La sera stessa fu chiamata la polizia. La pattuglia che arrivò sul posto raccolse le dichiarazioni dei presenti e, a seguito della querela della titolare del bar, l’uomo è finito a processo con l’accusa di getto pericoloso di cose e di minaccia aggravata, con l’aggravante rappresentata dall’uso di un oggetto atto a offendere.

Il Tribunale di Verbania l’ha condannato a un mese, con i doppi benefici della sospensione condizionale della pena e della non menzione. Dovrà risarcire con una provvisionale di 1.000 euro la barista, costituita parte civile, pagandone anche le spese legali di costituzione. Oggi, a quasi tre anni dai fatti, il problema non sussiste più perché, pur essendo proprietario dell’appartamento, il vicino di casa ha traslocato. Non va molto meglio al bar perché, come ha detto la proprietaria addebitandone le responsabilità all’imputato, il giro d’affari s’è ridotto notevolmente.