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casa cantoniera suna
VERBANIA – 20.12.2015 – Ci sarà un futuro turistico

per la casa cantoniera di Suna? L’interrogativo, alternativa al disuso e all’abbandono al quale è destinato da tempo l’immobile, ultimo simbolo di un’era (quella dei cantonieri) che non c’è più, probabilmente avrà una risposta positiva. In settimana a Roma è stato presentato l’accordo a quattro tra i ministeri del Turismo e dei Beni culturali, Agenzia del demanio e Anas per la conversione delle case cantoniere in strutture ricettive. Una prima tranche di 30 è stata selezionata per il progetto pilota che, se andrà a buon fine, comprenderà almeno un altro centinaio di beni, tra cui potrebbe esserci quello verbanese.

Secondo lo studio elaborato dall’Anas, infatti, delle 1.244 case cantoniere sparse in tutta Italia, il 55% è disponibile perché non più utilizzato per fini istituzionali (uffici, abitazioni o depositi) e oltre il 10% ha un alto potenziale turistico. Si parla di 150 immobili collocati lungo vie di elevato passaggio e a ridosso di distretti turistici. Caratteristiche, queste, che calzano a pennello per Suna, a metà strada tra il centro città e i grandi campeggi del Piano Grande, affacciata sul lago e, tra un paio d’anni, capolinea del primo lotto della pista ciclopedonale.

Al momento i progetti di valorizzazione sono tre, suddivisi per aree geografiche e accomunati da simili filosofie turistiche. Alle “Vie del nord – Lombardia” fanno capo le case cantoniere di Campodolcino (Sondrio), Dervio (Lecco), Ponte di Legno, Toscolano Maderno, Salò e Limone sul Garda (Brescia), Spinone al Lago (Bergamo). La “Via Francigena” che nei secoli passati conduceva i pellegrini dalla Francia a Roma comprende una sfilata di case cantoniere dalla Val d’Aosta (Saint Rhemy, Aosta, Verres) alla Tocana (Pisa, Aulla, Pontremoli e Massa), passando per il Torinese (Moncenisio, Rivoli, Exilles e Claviere), il Piacentino (Piacenza e Fiorenzuola d’Arda), la Lombardia (Somaglia, in provincia di Lodi) e il Parmigiano (Berceto, Berceto Monte Marino e Fornovo di Tara). La rete della “Via Appia antica” parte dalla provincia di Roma – Cisterna di Latina, Terracina e Minturno Scauri – e finisce nel Barese – Altamura e Torre a Mare – dopo aver toccato Matera.

Il progetto è in fase di elaborazione, ha già un suo sito internet www.casecantoniere.it e entro metà 2016 dovrebbe diventare operativo. L’idea è di fare di ogni casa un punto non solo di ospitalità, ma anche d’informazione, con accesso alla rete wi-fi e servizi informativi.