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CREVOLADOSSOLA - 03-11-2020 - Serranda abbassata

e dipendenti in sciopero, oggi, al negozio di abbigliamento per bambini "Z" nella galleria del centro commerciale di Crevola. La protesta delle lavoratrici ossolane (foto) s'è unita a quella dei 600 dipendenti italiani (50 in Piemonte) di Kidiliz Group Italia. Per l'azienda francese, attiva nel commercio di abbigliamento per bambini e proprietaria dei marchi Z, Catimini e Absorba è infatti aperta da settembre la procedura di amministrazione straordinaria. Procedura nella quale rientra anche la filiale italiana del gruppo. "Le conseguenze per l’azienda e per i suoi dipendenti in Italia sono state immediate e severe: - si legge nel comunicato di Filcams Cgil - sostanziale blocco dei rifornimenti di merce ai negozi, sospensione di una parte della retribuzione, mancata erogazione delle prestazioni di welfare contrattuale, sospensione dei pagamenti verso l’ente bilaterale.
La scelta aziendale di non condividere fin da subito le difficoltà finanziarie con le organizzazioni sindacali e di aderire alla sola procedura concorsuale francese, ha fatto
precipitare la situazione nel giro di poche settimane: le lavoratrici e i lavoratori del gruppo, rimasti senza risposte concrete sul loro futuro, restano sostanzialmente in attesa di decisioni prese altrove, senza la reale condivisione con le parti sindacali". Futuro lavorativo incerto per i 600 dipendenti italiani "Nonostante le molteplici sollecitazioni inviate, da ultimo scrivendo agli amministratori giudiziari nominati dal Tribunale del Commercio di Parigi, non abbiamo ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale, né sono state avviate procedure concorsuali in Italia - afferma il sindacato-.
Stante la situazione attuale riteniamo assolutamente necessaria e urgentissima l’apertura di un tavolo al ministero competente a tutela delle tante lavoratrici che chiedono risposte rispetto al proprio destino occupazionale e a quello aziendale.

Un appello da parte di Flcams del VCO è rivolto anche alla politica del territorio e della regione: "Non è più accettabile - afferma il segretario Michelle Piffero - che si continuino a verificare casi di multinazionali che pensano di poter venire
e andare a proprio piacimento lasciando le famiglie dei lavoratori nella disperazione, senza nemmeno attivare gli opportuni tavoli con le parti sociali e le istituzioni. Nel Vco, nell’arco dell’ultimo mese, abbiamo già assistito ad alcune chiusure nel settore, da Camaieu al punto vendita Bata di Domodossola ad un marchio storico di intimo".