BOGNANCO - 03-11-2020 - La deflagrazione
di uno sparo nell' oscurità della notte nella vallata percorsa dal torrente Bogna, nel borgo disabitato di Picciola, non è sfuggito all'udito di qualcuno che ha subito pensato ad un azione di bracconaggio tanto da informare immediatamente la Polizia provinciale. Di lì a poco fari di un autoveicolo hanno intrapreso la discesa lungo la strada sterrata che percorre la vallata prima di giungere sulla provinciale the porta a Domodossola. Ad attendere veicolo e sparatore a fondo valle c'era una pattuglia della Polizia provinciale. Creando un vero pericolo per gli agenti, il conducente del veicolo ha provato ad evitare l'alt, quindi, mentre era in corso il controllo dei documenti, ha provato a divincolarsi. A questo punto, gli agenti sono passati ad ispezionare il veicolo rinvenendo una carabina da caccia munita di ottica di mira, munizioni, il bossolo esploso del colpo sparato in precedenza ed una torcia. Nessun capo di selvaggina abbattuto, anche se, nella zona dello sparo, sono ancora in corso le ispezioni anche con l'ausilio di un cane per accertare un eventuale capo abbattuto o ferito. Immediatamente è scattato il sequestro del materiale. La denuncia penale, di competenza del tribunale, porterà unitamente alle violazioni amministrative riscontrate, ad una serie di pesanti sanzioni e ad una richiesta di sospensione del porto d'armi all'uomo, che è un cacciatore. "Un'azione illecita, assolutamente priva di etica venatoria alla luce dello ampie possibilità di carniere che hanno oggi giorno i cacciatori. Simili azioni, cacciare di frodo in orari notturni ad ungulati di facile bersaglio non danno certo una buona immagine al mondo venatorio, che nel suo complesso ha generalmente un comportmanto corretto", il commento di Riccardo Maccagno della Polizia Provinciale.