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monopattino

VERBANIA - 03-11-2020 -- Verbania (e non solo)

dimenticata dal ministero. È stata amara, stamane alle 9, la sorpresa elettronica che si sono trovati di fronte i residenti del capoluogo del Vco -ma anche di Aosta e Carbonia, in Sardegna- intenzionati ad accedere al bonus mobilità, l’incentivo annunciato in primavera dal governo per chi ha acquistato o acquisterà sino al 31 dicembre monopattini, bici, bici elettriche e altri mezzi per la mobilità alternativa, anche in condivisione. Chi è riuscito ad accedere al portale del ministero dell’Ambiente sul quale inserire le proprie coordinate per ottenere lo sconto (fino al 60% dell’acquisto e con un massimale di 500 euro) s’è bloccato perché, nel menù a tendina delle località di residenza, Verbania non compariva e, quindi, era impossibile presentare la domanda.

La prima segnalazione è giunta da Roberto De Magistris, segretario regionale del partito Grande Nord che, informato da un simpatizzante il quale -fortuna sua- era riuscito a entrare nel portale (tanti non ce l’hanno fatta), ha diffuso un comunicato stampa a metà tra il sarcastico e l’indignato. Poche ore dopo s’è appreso che la stessa sorte di Verbania era toccata ad Aosta e Carbonia e, a stretto giro di posta, sono arrivate le rassicurazioni: l’errore era stato riparato.

Al di là dello scivolone ministeriale e degli uffici che hanno avuto mesi (il bonus è stato annunciato a maggio) per predisporre una piattaforma in cui andavano inserite tutti le città d’Italia sopra i 50.000 abitanti (a loro era riservato il bonus) e quelle sotto i 50.000 -come Verbania, Aosta e Carbonia- che sono capoluogo di Regione o di Provincia, l’intera gestione del bonus mobilità fa acqua e ripropone il tema dell’endemica burocrazia italiana.

Per questo incentivo esteso a una platea potenzialmente vastissima, il governo ha stanziato 210 milioni di euro che, verosimilmente, saranno “bruciati” in pochissimo tempo. Per assegnarli il ministero ha scelto la famigerata formula del click-day, una sorta di corsa ai territori del far west, solo che al posto di cavalli e calessi ci sono bit e byte. La filosofia è “chi tardi arriva, male alloggia”, anche sul piano tecnologico perché certe aree del Paese, come le nostre, hanno connessioni lentissime e vetuste.

Sapendo che alle 9 di stamane, fatidico click-day, si sarebbe aperta la piattaforma, c’è stato un assalto alla diligenza che ha, in primo luogo, impallato il sistema; e, in seconda battuta, ha creato liste d’attesta lunghissime. Chissà se l’obbligato ritardo dei verbanesi, alla fine, farà loro perdere il bonus.

A prescindere dall’utilità del bonus, sulla quale ci sono differenti posizioni, ancora una volta la burocrazia non ha fatto fare una bella figura all’Italia e agli italiani.