VERBANIA - 04-11-2020 -- Quattro sindaci,
una considerevole fetta della maggioranza verbanese, altri amministratori locali. Sono 23 le firme in calce al documento sulla sanità che, coordinato dall’ex segretario provinciale dei Giovani democratici Mattia Nobili, interviene nuovamente sul tema della sanità. Ribadendo la scelta della costruzione del nuovo ospedale unico ma rigettando quella di edificarlo a Domodossola, gli amministratori chiedono alla Regione (il documento è stato inviato anche al presidente della Conferenza dei sindaci dell’aSl Vco e a quello della Provincia) di rivedere il percorso iniziato un anno fa quando fu annunciato il mantenimento dell’ospedale di Verbania come presidio declassato, succursale di quello nuovo da costruire nella piana tra Domo e Villa. “Siamo fermamente contrari alla costruzione di un ospedale unico di tutto il Verbano-Cusio-Ossola a Domodossola – scrivono –. È del tutto evidente che non è un’area baricentrica. Pertanto, chiediamo che venga convocata la conferenza dei sindaci di tutta la provincia, e in questa sede si metta ai voti il progetto della costruzione dell’ospedale unico a Domodossola. Siano i sindaci del territorio a decidere, non gli interessi elettorali di una parte politica”.
Questa posizione è sostenuta dai sindaci Claudio Pizzi (Casale Corte Cerro, con tutta la sua giunta), Filippo Cigala Fulgosi (Ornavasso), Ezio Barbetta (Madonna del Sasso), Augusto Quaretta (Quarna Sopra), dal vicesindaco di Gravellona Anna Di Titta (con i consiglieri Nobili e Sophie Baccarin, dai consiglieri omegnesi Mauro Empolesi e Lucia Camera, da Rosangela Scalabrini di Massiola e da una nutrita rappresentanza Pd-liste civiche di Verbania. Nel capoluogo si schierano per il ritorno al voto sull’ipotesi Domodossola Silvia Arzeni, Adriano Sbernini, Alberto Cardillo Catena, Emanuela Speroni, Roberto Gentina, Raffaele Allevi, Marco Tartari, Cinzia Vallone, Giovanni Alba e Laura Sau. Questi ultimi tre sono stati assessori nel mandato 2014-2019.